Tomoko Sakaoka libreria Brac

Tomoko Sakaoka, alla Brac le opere di una giapponese che dipinge come nel Trecento

Un’artista giapponese. Una tecnica difficile, la tempera. Un misterioso libro scritto a fine Trecento. Questi gli ingredienti della mostra di Tomoko Sakaoka, alla Libreria Brac fino al 30 ottobre.

Questo mese l’artista che ha realizzato le 30 tovagliette per la libreria Brac è Tomoko Sakaoka. Giapponese, nata a Tokio che vive e lavora a Firenze.

Il lavoro di Tomoko Sakaoka è particolarmente suggestivo perché è la luce l’elemento definitivo, quello che guida la creazione di queste tempere che raccontano animali, paesaggi, scorci e finestre. La luce definisce, identifica, racconta.

Tomoko Sakaoka

La tecnica della tempera è già di per se piuttosto particolare, così delicata e fragile da non essere tra le materie preferite dagli artisti, Tomoko Sakaoka ne propone una versione ancora più peculiare visto che quella che lei usa è la tecnica appresa dal Libro dell’Arte di Cennino Cennini.

Il libro dell’arte è un testo di fine Trecento scritto in volgare da un artista in parte ancora misterioso, Cennino Cennini. Lo scritto è giunto a noi attraverso alcune copie e racconta le tecniche messe in pratica dai grandi maestri dell’epoca, parla di materiali e tecniche, di buon fresco, di carboncino, sanguigna e impasti e ricette varie per la pittura a tempera.

La tecnica raccontata dal Cennini e usata da Tomoko è una tecnica raffinatissima e delicata che prevede la giustapposizione di piccole, sottili pennellate che creano sfumature, passaggi di tono, o anche uno specifico colore ottenuto dalla somma dei colori che lo compongono.

Un modo che ricorda la tecnica dei divisionisti e ancora di più la tecnica del restauro della selezione cromatica usata per ricostruire le parti mancanti mantenendo la riconoscibilità dell’intervento.

Mutuare questo modo di dipingere e i suoi materiali richiede grande perizia e pazienza, Tomoko Sakaoka realizza visioni delicate, composizioni armoniche dove la sensazione luminosa è resa in modo vibrante e quasi silenzioso. Un’artista che vale la pena conoscere.