Lo so, non serve una scusa per decidere un pomeriggio di andare a San Gimignano. Di certo però fino a fine agosto avrete un motivo in più: le fotografie di Elliott Erwitt.
Mi mancava una mostra di fotografia. Mi mancava perché in fondo in questi anni il Museo Alinari aveva creato una continuità di cui ora, sento il vuoto. Considerando l’incertezza rispetto al fatto che ci saranno ancora quelle mostre quando aprirà il museo del Novecento, mi sto già abituando all’idea di muovermi, quando la voglia di vedere fotografie diventa esigenza.

La fotografia in genere mi entusiasma, trovo sia una forma espressiva di grande impatto e dalle moltissime interessanti declinazioni, è poi, un mondo che “più conosco più mi accorgo di non sapere” e insomma, questo stimola la mia curiosità.
Ho conosciuto il signor Elio Romano Erwitz ad una presentazione a Londra diversi anni fa e l’incontro è stato particolarmente interessante perché se il nome mi sembrava quello di un emerito sconosciuto, tra il suo lavoro c’era così tanto di familiare che mi aveva lasciato senza parole. Ma come è possibile che riconosca così tante immagini e non sappia chi ne sia l’autore, mi chiedevo. Ma tant’è.
In effetti, ho poi capito che non c’era da stupirsi a sentire familiarità con quelle immagini, Elliott Erwitt è riconosciuto come uno dei grandi fotografi del Novecento e le sue fotografie, tra libri, saggi, campagne pubblicitarie e giornalistiche sono apparse per 40 anni sulle pubblicazioni di tutto il mondo.
Forse, a qualcuno di voi farà lo stesso effetto, di certo alla presentazione delle Icons di Elliott Erwitt in molti si avvicinavano con lo sguardo indagatore alle foto bisbigliando al vicino “Questa la conosco”.

Il signor Erwitz, che di italiano ha il nome e i primi 10 anni di vita, alla presentazione di San Gimignano non c’era, ma è stato lui in persona a lavorare alla selezione delle 42 immagini da portare in mostra. 42 immagini che sono decisamente una raccolta che dovreste vedere, sia che mister Elliott Erwitt lo conosciate già, sia che decidiate di volerlo conoscere ora.
I ritratti, i personaggi e la gente comune, i paesaggi e alcuni scatti della serie cani e padroni -che adoro- insomma, tra le fotografie scelte, i suoi temi ci sono tutti.
Elliott Erwitt, americano grazie a Mussolini, come dice lui, fotografo Magnum reclutato da Robert Capa in persona nel 1953 ha portato in mostra, in esclusiva, anche 9 autoritratti a colori dove interpreta un alter ego che racconta perfettamente un carattere ironico e dichiaratamente critico nei confronti dell’arte contemporanea, Andrè S. Solidor.
A fine percorso, non perdete il film dove Erwitt si racconta: spiritoso, geniale e sorprendentemente divertente.
Elliott Erwitt/Icons 6 aprile – 31 agosto 2014
Spezieria Santa Fina – Museo Archeologico – Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada”
San Gimignano
Orario: tutti i giorni 9:30-19.00
Biglietto: € 7,50 intero; € 6,50 ridotto