Pare che il freddo, quello vero, stia per arrivare. Io mi sono già organizzato di coccio, pentole, legumi, cereali, verdure a km zero e tanto olio buono.
Contro il grigiore dell’inverno, vi porto un pò di curiosità a tavola, andando a ripescare quelle produzioni che vi costerà un pò di fatica ritrovare ma che danno tanta soddisfazione. Via alla caccia.
Granturco nano di Luco
Chi l’ha detto che la polenta è un cibo per nordici? Buona, digeribile, salutare, energetica. Da condire come meglio vi pare ma io la preferisco al naturale con i funghi saltati in olio biologico. Polenta vi sembra una cosa noiosa?
Provate a farla con la farina del granturco nano di Luco che si produce nelle frazioni di Luco del Mugello e Grezzano nel comune di Borgo San Lorenzo. Bisogna andarla a comprarla lì, nelle aziende agricole del territorio ma scoprirete una polenta soffice e cristallina, davvero diversa dalla tradizionale che tutti conosciamo. Una prelibatezza davvero.
Fava lunga delle Cascine
Si lo so, le parole fava e Cascine insieme fanno ridere e rendono maliziosi tutti i fiorentini. Se poi è lunga, il doppio senso è servito. Esiste per davvero e si mangia questa fava che a Firenze trovate solo al Mercafir e all’azienda agricola in via di San Vito, mentre in provincia nelle aziende agricole di Scarperia.
Sia fresca che essiccata è un ingrediente che rende speciale ogni zuppa. A me piace con la pasta ma potete davvero accostarla ad ogni piatto. Dolcissima, croccante e particolarmente profumata la fava lunga delle Cascine va provata. E basta con i doppi sensi!
Fagioli fagioli fagioli
I fagioli sono protagonisti di tutte le zuppe fatte in Toscana. L’accoppiata fagioli lessi e olio toscano è davvero un paradiso in tavola. Invece di scegliere i soliti fagioli commerciali, ricercate nei negozi di alimentari ma anche nei supermercato che offrono il km zero, sempre più diffuso a Firenze, quei fagioli tradizionali delle nostre campagne. La varietà è davvero ampia e c’è solo l’imbarazzo della scelta
Io però dovendo fare una scelta, una bella lista l’ho preparata. Il Marconi a seme nero, saporito, farinoso, eccellente da solo. Il piccolo fagiolo serpente toscano con la sua forma particolarmente allungata e dal sapore acidulo, così somigliante al fagiolo dall’occhio, piccolo, con la macchia nera e le sfumature rossastre. Con la pasta è una delizia. Oppure il fagiolo cocco che arriva dal Pratomagno. Delizioso, bianco, che farà sembrare la vostra zuppa un piatto di perle.
Cipolle fiorentine
Cosa sarebbe una zuppa senza le cipolle. E cosa c’è di più bello nelle uggiose serate senza compagnia che affogare la solitudine in una frittata di cipolle? Suggerisco per curare l’anima, facendo godere lo stomaco tre belle fiorentine. Ma non la carne bensì la Bastarda che una trottola appiattita dal colore rosso intenso, odore e sapore pungenti e forti, la fortissima rossa toscana e la sagonese dal Valdarno, croccante eccellente sia nelle zuppe che da friggere. Le trovate ai mercati sia di Sant’Ambrogio che di San Lorenzo.
Credits foto: Domitilla Ferrari (cover); Tunnelarmr (foto interna)