Quando parla Gaber, monologhi e canzoni al Cestello il 14 aprile

Omaggio al Signor G, atto d’amore al Teatro-Canzone di  Giorgio Gaber nello spettacolo della Enzo Jannacci Tribute Band capitanata da Fulvio Ferrati.

Tra la fine degli anni ‘50 e per tutti i ’60, Gaber si presenta al pubblico come cantante e intrattenitore TV. Tra i suoi compagni di viaggio e  colleghi troviamo Adriano Celentano, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Enzo Jannacci, Gino Paoli e Sergio Endrigo. Il gotha della cultura musicale italiana di quel periodo. Gaber è tra i cantautori italiani degli anni ‘60 che guardano oltralpe, agli chansonniers francesi. La sua musica si ispira a Jacques Brel e ci butta dentro un po’ di influenze rock e jazz americane.

Nel 1970 la svolta. Gaber abbandona il successo mediatico, i panni dell’affabulatore e crea, insieme a Sandro Luporini, il Signor G. Riparte da capo. Dal teatro, da piccole platee. E’ la nascita di un genere nuovo, il Teatro-Canzone, monologhi e prosa, non solo musica, per  raccontare “una persona piena di contraddizioni e di dolori, un signore come tutti”.

Lo stile di Gaber si fa più pungente e aggressivo.  Si fa beffa della società, spara con raffinato sarcasmo contro politica e istituzioni. E’ l’arte-Gaber, inconfondibile. Combina un linguaggio raffinato con una mimica corporale inimitabili. Il risultato è un mix comico-intellettuale travolgente.

Nel 1978 Quando è moda è moda, brano finale del suo spettacolo, scatena lo sdegno della società perbenista e del mondo politico. Gaber sottolinea la sua delusione verso i giovani, che sostengono di lottare contro “il sistema” ma in realtà il loro è solo un atteggiamento finto.

E’ la consacrazione dello sferzante Gaber, dell’uomo libero, ne’ di destra ne’ di sinistra. E’ l’incarnazione della coscienza civile scomoda ma indispensabile di un’Italietta immatura, che non cresce. L’attualità del suo messaggio è presto detta. Quanto ci manca Gaber.

E lo spettacolo della Banda dell’Ortica, Quando parla Gaber, è una rilettura della sua opera, un’occasione interessante per chi, forse tra i più giovani, non ha avuto ancora modo di conoscere e stimare questo grande artista.