Paolo Poli a Firenze dal 30 novembre 2012, la nostra intervista

83 anni, da 60 sul palco, che fanno di lui uno dei più applauditi attori fiorentini che continua a riempire le sale e a divertire con colta ironia. Paolo Poli arriva a Firenze dal 30 novembre al 9 dicembre 2012. Per l’occasione lo abbiamo intervistato.

Istrionico e trasformista, Paolo Poli incanta ancora. A Facebook e Twitter preferisce il caro e vecchio libro, al gioco del pallone – come lo chiama lui – la poesia. L’ultima fatica, non a caso, è tutta dedicata a Giovanni Pascoli.

Gli Aquiloni segneranno il ritorno di di Paolo Poli a Firenze presso il Teatro Puccini da venerdì 30 novembre a domenica 9 dicembre. Nelle vesti femminili o in abiti militari, tra canzonette e sontuose scenografie dell’amico Lele Luzzati, scomparso 5 anni fa, l’attore fiorentino prosegue la sua lunga carriera. La pensione? E’ lontana.

In attesa delle date di Paolo Poli a Firenze al Teatro Puccini, vi proponiamo la nostra intervista a questo amatissimo attore fiorentino.

paolo poli a firenze teatro puccini

Sotto i riflettori dopo 60 anni, che effetto fa?

E’ un rischio, sempre. Ogni volta che ci si affaccia sulla ribalta è una sorpresa: non è possibile sapere se il pubblico gradirà lo spettacolo. Questa volta spero gradisca.

Perché Giovanni Pascoli?

E’ il primo il poeta che ho conosciuto in infanzia. Sono della prima metà del ‘900, a quell’epoca si mandavano a memoria sia il catechismo sia la letteratura. Con le poesie di Pascoli ho avuto i miei primi successi e i miei primi applausi. In ambiti scolastici, s’intende.

Quale Pascoli vedremo negli Aquiloni di Paolo Poli?

Ho scelto i componimenti giovanili, il plurilinguismo, ho lasciato invece i poemi conviviali. C’è un poemetto in cui Pascoli fa il verso al parlare degli emigranti che comunicano con un inglese particolare, italianizzato. Il poeta, molto prima delle stranezze letterarie dei futuristi, mette in poesia anche i versi degli animali.

paolo poli a firenze aquiloni 2012

Non ho preso in considerazione la storia personale del Pascoli, come la morte del padre. Anche il mio è morto quando ero un ragazzino, ma che importa?

Di quale personaggio vorrebbe vestire i panni oggi?

I personaggi non ci sono più. Sono finiti con l’epoca di Pirandello, andando a cercare un autore. Oggigiorno ci sono solo delle povere fanciulle sconsiderate: l’anno durante il quale non fanno una fiction televisiva si buttano in teatro per disperazione, mentre il teatro è la prima scelta.

E’ dal vivo. La paga dell’artista è l’applauso del pubblico, ben diverso da quello telecomandato della televisione.

paolo poli a firenze spettacolo teatro puccini 2012

E le nuove tecnologie: Paolo Poli ha un computer?

Ne ho mille, nel senso che ho mille collaboratori. Telefonini, computer, hanno tutto loro. Io mi contento di rileggere i vecchi libri. Ho 83 anni, la tecnologia la lascio agli altri. Mi dica, quanti anni ha lei?

Trenta…

Ah, trenta. Io ho avuto per tanto tempo 30 anni. Ero molto più bello prima, sa. Avevo più voce e avevo più intelligenza. Non è vero che i vecchi maturando diventano meglio. Non è che sono di filosofia giovanilista, però c’è un limite a tutto.

In attesa di vedere Paolo Poli a Firenze al Teatro Puccini, qui sotto potete trovare tutte le informazioni utili.