Marasco racconta Marasco. Il menestrello al Lumière

Non sapete chi è Marasco? Dal 3 al 5 febbraio sarà lui stesso a raccontarvelo.

Non importa quanti anni avete, non importa se non siete proprio nati a Firenze, Riccardo Marasco è patrimonio di tutti. Cantautore sboccato e irriverente, acculturato ed ironico, il suo teatro musicale affabula e diverte sempre. Artista poliedrico, cantastorie dei nostri giorni, appare al pubblico con una strana chitarra, gli occhi sgranati pronto ad alternare momenti di musica a monologhi pungenti. Da quarant’anni ricercatore assiduo ed interprete della tradizione, cronista in musica degli eventi della sua città: la Firenze allagata del ’66 è raccontata nella sua famosissima L’ alluvione nella quale dà la parola ad un risentito Dante Alighieri gongolante da Santacroce nel vedere le sorti della città che lo aveva esiliato.

La trasformazione della città è descritta in una delle più belle canzoni d’amore Firenze bottegaia, una passeggiata canora tra artigiani, gioiellieri e antiquari della Firenze pre-globalizzazione e ascoltandola ci fa assaporare “un buon caffè”, “un cioccolato caldo”, “il ragù nei volavàn”.

Dal 3 al 5 febbraio al Teatro Lumière, Marasco racconta Marasco un racconto panoramico del personaggio Marasco attraverso il suo repertorio più noto dalla Wanda alla Teresina ma anche un’occasione per sentire brani composti di recente, altri mai eseguiti in pubblico. Accompagnato da Silvio Trotta (mandolino, mandoloncello, chitarra battente) Riccardo Marasco (voce e chitarra lyra), “il sorriso di Firenze”, vi affascinerà col potere della parola in musica.