La commedia di Oreste Pelagatti torna alla ribalta con il Cenacolo dei Giovani: Lo scandalo Medici Gonzaga, ovvero le prove di virilità sostenute da Vincenzo Gonzaga per poter sposare Eleonora de’ Medici, dal 24 al 26 febbraio e dal 2 al 4 marzo al Teatro di Cestello.
In scena il popolare scandalo del tempo “Medici Gonzaga” in un’ interpretazione magistrale che ci catapulterà in un vero e proprio viaggio nella storia. Una commedia brillante in due tempi, basata su autentiche cronache cinquecentesche, divise tra la corte fiorentina dei Medici e quella mantovana dei Gonzaga. Lo stesso pittore Peter Paul Rubens ritrasse la vicenda nel celebre quadro La famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità.
Il protagonista, il Duca Vincenzo, fu uno dei grandi principi del periodo rinascimentale, distinguendosi per le sue intemperanze, nonché per l’amore per il lusso più sfrenato. Dopo un matrimonio annullato con la tredicenne Margherita Farnese, Vincenzo sceglie per le seconde nozze Eleonora de’ Medici, figlia del Duca di Toscana. Ma la Granduchessa Bianca Cappello, per vendicarsi di un affronto subito dai Gonzaga, impone una clausola “sia maschio il duca se vuole la figlia del granduca” e così il nostro protagonista, nonostante la sua fama di grande seduttore, è costretto ad affrontare una prova per dimostrare la sua virilità di futuro sposo. Ci vollero ben tre “cimenti di verifica” per dimostrare la sua “potentia et attitudine al matrimonio” e assicurarsi la prestigiosa sposa. Data finalmente prova del proprio vigore, il 29 aprile 1584 Vincenzo sposò in seconde nozze la diciassettenne Eleonora de’ Medici.
Lo Scandolo Medici Gonzaga rimane una delle opere più note dell’autore Oreste Pelagatti, abruzzese di nascita ma fiorentino di adozione, uno tra i più apprezzati commediografi del teatro brillante contemporaneo. Agli inizi degli anni ’80 fondò la Compagnia “Il Cenacolo delle Follie” a Firenze, dove tutt’ora è attiva sotto il nome di Cenacolo dei Giovani. Per la regia di Marcello Ancillotti una serata storica attende il pubblico, per rivivere il chiaccheratissimo “scandalo”.