Protetto da trabocchetti degni di Indiana Jones, collegato con un passaggio segreto a Pitti, luogo sicuro dei gioielli dei Medici, nasconde misteri e storie. L’8 luglio riapre il Forte Belvedere di Firenze.
Quello che noi chiamiamo, per ragioni che divengono ovvie appena arriviamo sui bastioni, Forte di Belvedere, in realtà si chiama Fortezza di Santa Maria in San Giorgio e si trova sulla sommità della collina di Boboli. Incastonato nella sesta cerchia di mura, quella che vediamo salire da San Niccolò, fu progettato da Bernardo Buontalenti nel 1570 e rappresenta una delle più belle fortezze rinascimentali ancora esistenti.
Il Forte verso la città
Lotte, se non vere e proprie guerre, si sono da sempre succedute all’interno delle mura cittadine più che verso un “nemico” esterno. Guelfi, Ghibellini, grandi famiglie rivali, rioni che si contendono la supremazia. Sarà per questo motivo che le grandi famiglie del potere fiorentino, su tutti i Medici, hanno, senza darlo troppo a vedere, cercato di alzare difese più verso la città che verso lo “straniero”.
Già Antonio da Sangallo, quando agli inizi del Cinquecento realizzò la Fortezza da Basso su ordine dei Medici che avevano appena ripreso Firenze, costruì su loro consiglio il bastione più possente ed impressionante verso la città stessa. Dovevano essere i fiorentini ad essere impressionati e sapere con chi avevano a che fare!
È evidente che quando Ferdinando I de’ Medici, figlio di Cosimo I, fra il 1590 ed il 1595 fece realizzare Forte Belvedere, la voglia fosse la stessa. Così la Fortezza guardava dall’alto la città come a ribadire ai fiorentini chi comandasse e di non fare tanti scherzi.
Non per niente da quando le due fortezze medicee furono costruite nessun nemico si presentò mai sotto le sue mura.
“Qui comandiamo noi”
La Palazzina di Belvedere che si trova nel mezzo della fortezza, era già stata realizzata nel 1570 su disegno, sembra, di Bartolomeo Ammannati, quello del Biancone per capirsi. La sua visibilità sembra una palese contraddizione alla funzione difensiva dell’opera militare.
Un edificio alto 3 piani, dalle pareti bianche con le riquadrature in pietra forte, sul punto più alto del circondario è un facile bersaglio e non sembra avere una logica militare. Avete però mai fatto caso che praticamente l’unico edificio esterno al centro storico (che allora era la città) più visibile fra i palazzi o in qualche prospettiva fra le strette vie, è la Palazzina del Belvedere?
Oggi forse non ci pensate ma alla fine del ‘500, con i Medici fra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti, era (anche questo) un gentile avvertimento che i regnanti quotidianamente rinnovavano al proprio popolo: siamo tornati, siamo qui e intendiamo restarci.
Non per niente fu solo il Granduca Pietro Leopoldo, Canapone, a fine ‘700, ad aprire il Forte ai suoi concittadini che poterono godere così di uno dei panorami più belli di Firenze.
La Stanza del tesoro
Secondo le storie fra i numerosi passaggi segreti che i Medici fecero realizzare in città ce n’è uno che da Palazzo Pitti, passando sotto il Giardino di Boboli, arrivava al Forte Belvedere e portava diretto alla Stanza del Tesoro dei Medici, fatta scavare nella roccia proprio sotto la Loggia della Palazzina.
Ritrovata (vuota) non molti anni fa, sembra che contenesse davvero un tesoro, fatto di gioielli, pietre preziose, monete e oro. I prestiti dei Medici alle nazioni straniere e lo sfarzo della corte granducale però, già alla fine del Seicento avevano ridotto molto le quantità qui conservate.
Trabocchetti e ponti levatoi
Buontalenti non aveva solo progettato la camera del tesoro nel cuore della collina di roccia, ma aveva anche ideato le difese, meccanismi degni di un film di Indiana Jones. Ponti levatoi, trabocchetti che si aprivano su pozzi pieni di lame affilate, serrature complicatissime che solo lui e il granduca Ferdinando I sapevano come aprire e sistemi di archibugi che sparavano automaticamente sui malcapitati che avessero cercato di forzarle, fino ad un sistema di allagamento completo della sala del tesoro.
Dopo di che bastava aprire una botola per far scomparire l’acqua, e i poveri ladri, giù fino all’Arno.
La riapertura del Forte Belvedere di Firenze
Forte Belvedere riaprirà, dopo alcuni anni e importanti lavori di restauro riguardanti soprattutto la sicurezza, l’8 luglio 2013 con una grande mostra, secondo tradizione. L’artista cinese Zhang Huan esporrà le sue opere e i fiorentini potranno tornare a godere, anche se solo in orario diurno, di questo bellissimo luogo.
Photo credits: immagine in evidenza – Hugovk, Renagrisa; Comune di Firenze; aldoaldoz; Christopher Holland; Zhang Huan a Forte Belvedere – Guido Cozzi.