Le palle dei Medici sono dappertutto a Firenze, sugli spigoli e sulle facciate dei palazzi, persino nelle chiese, sempre a gruppi di 6, 7 o persino 11. Maliziosi, non pensate male. Naturalmente mi riferisco allo stemma del più importante casato fiorentino.
Girando per Firenze è impossibile non vederlo. È uno scudo costellato da “bisanti” per dirlo in gergo araldico, o figure tondeggianti volgarmente chiamate “palle” e rappresenta l’emblema della famiglia Medici.
In origine, l’arma della celebre stirpe mostrava sei palle rosse in campo oro, anche se fino al XV secolo, vennero realizzate varianti dello scudo che presentavano fino a undici palle.
Ma come è venuto in mente ai Medici di riempire di palle il proprio emblema? Ebbene, sono state date diverse risposte a questa domanda. Ad esempio, qualcuno ha identificato i bisanti con pillole medicinali, il che sarebbe perfettamente in linea con il nome del casato.
Più realisticamente altri vi hanno visto delle arance, i pomi d’oro che crescono nel giardino delle Esperidi e che erano immancabili nei parchi delle ville Medicee, nonché chiara allusione ai commerci dei Medici con l’Oriente.
Una versione più pulp, ipotizza invece che ogni palla rappresenti la testa di un nemico trucidato per mano del capostipite della potente famiglia, un certo Averardo, uomo di Carlo Magno e al cui seguito era giunto in toscana.
E ancora un’altra leggenda vuole che si tratti delle impronte lasciate dalla clava del mitologico gigante Mugello sullo scudo dorato di Averardo. Le ipotesi fin qui descritte sono piuttosto fantasiose, penserai tu. Le ragioni più accreditate infatti sono altre e meno divertenti.
La prima è che i Medici, essendo affiliati all’Arte del Cambio -una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze- abbiano tratto da quello stemma la loro arma, invertendone i colori. Lo stemma di quell’Arte era infatti uno scudo rosso con bisanti d’oro a rappresentare fiorini.
L’altra ipotesi invece attribuisce l’origine delle palle alle borchie che fissavano gli attacchi dell’imbracciatura dello scudo. Questa tesi spiegherebbe la frequenza con cui la forma sferica ricorre negli stemmi delle famiglie toscane.
Allora, i più golosi scelgano le arance e i più sanguinari optino per le teste mozzate, in fondo l’unica cosa sicura a questo mondo è che di doman non v’è certezza.
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