Uno studio compiuto sulle decorazioni delle porte del Battistero fiorentino ha rivelato la raffigurazione di animali malefici e piante allucinogene. Come interpretare questa simbologia oscura?
Non saltare a conclusioni affrettate. No, Pisano e Ghiberti non erano satanisti convinti. Al contrario c’è chi lo ha definito come un «messaggio antidroga».
Ad uno sguardo superficiale potrebbero sembrare semplici decorazioni, ma se si osservano da vicino certe minuzie artistiche si rivelano piene di significati.
Il merito di aver decifrato le figure va a Mauro Di Vito, dottorando di Storia della Scienza dell’Università di Pisa, che nel 2008 ha presentato lo studio anche negli Stati Uniti.
La porta sud
Focalizziamo l’attenzione sulla cornice che raffigura Adamo ed Eva, nella porta a sud dell’ottagono edificio, disegnata da Andrea Pisano.
La vegetazione che prospera nella parte di Adamo è benefica e positiva. Si tratta infatti di spighe di grano, frasche d’ulivo e gigli.
Dalla parte di Eva invece, è tutto il contrario. Quelle in cui è avviluppato il corpo della biblica progenitrice sono infatti piante velenose e psicotrope, quali il papavero, l’agrifoglio, il viburno e il sorgo. La contrapposizione tra la flora presente nella cornice di Adamo e quella che si inerpica dalla parte di Eva è evidente.
Una rimanda alla fertilità dei campi e alla procreazione, l’altra evoca il sonno (rappresentato dal papavero), la magia nera (ovvero agrifoglio e sorgo) e la cattiva sorte. Del resto, che Eva incarnasse la causa del peccato originale, non è un segreto per nessuno.
La porta nord
Anche la porta nord, non è da meno in quanto a simbologia nascosta. Questa volta puntiamo l’attenzione su certi animaletti che fanno capolino tra le formelle effigiate nel bronzo dal Ghiberti.
Sono stati individuati rettili e anfibi, cervi volanti, ribattezzati dai fiorentini «diavoli volanti», locuste, nota causa di terribili carestie e infine api carpentiere, cioè di quelle che non producono il miele ma mangiano il legno. Insomma, creature accomunate dalla nocività.
La ragione di tali raffigurazioni è spiegabile nell’ottica medioevale, secondo cui tutto ciò che veniva considerato malefico e nocivo era rappresentato con l’intento di tenerlo alla larga. Un modo come un altro per esorcizzare il pericolo e preservare Firenze dai flagelli dunque: piccoli dettagli, spesso trascurati, che rivelano verità nascoste.
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