3 segreti per 3 palazzi di Firenze

In tutti i palazzi di Firenze alberga una racconto degno d’un romanzo. Noi vi raccontiamo 3 di queste storie.

Il Bargello da tribunale a simbolo di libertà

Insieme a Palazzo Vecchio è l’unica costruzione in stile del tutto medioevale. Austero, merlato ed alto.

Il Bargello era la sede costruita appositamente per la carica del Capitano del Popolo, rappresentante del ceto medio e amministratore della giustizia.

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La torre detta la Volognana è alta 57 metri e prende il nome dal suo primo carcerato: Geri da Volognano. In cima si trova la Montanina, la campana sottratta al castello di Montale, nel pistoiese. Da non confondersi con la Martinella di Palazzo Vecchio.

La campana del Bargello suonava in caso di guerra, assedio o lotte tra Guelfi e Ghibellini. Ed accompagnava il l’ultimo viaggio dei condannati a morte.

Tra i suoi ultimi rintocchi si conta l’11 agosto del 1944 quando si chiamarono a rivolta i fiorentini contro l‘occupante nazifascista. Suonò anche per l’alluvione del ’66 e per festeggiare il terzo millennio.

Oggi il Bargello è uno dei musei più importanti del mondo, ma fino a pochi secoli fa era l’unico tra tutti i palazzi di Firenze a fare da casa alla tortura e al patibolo. Solo con l’abolizione delle pena di morte e della tortura del granduca Pietro Leopoldo nel 1786, si bruciarono tutti gli strumenti di tortura nel cortile del palazzo e il patibolo fu sostituito con il pozzo che possiamo vedere oggi.

Orsanmichele: la chiesa granaio

Questa chiesa ha una storia singolare. Orsanmichele nasce come loggia d’incontro per mercanti sugli Orti di San Michele (da qui la contrazione di San Michele in Orto).

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Nel 1304 l’edificio va a fuoco e per il restauro viene chiamato Francesco Talenti che costruisce sopra il loggiato un piano superiore come granaio della repubblica. Ancora oggi si possono vedere sopra le colonne i boccaporti dai quali scendeva il grano direttamente nei sacchi dei cittadini.

Nel 1380 il loggiato venne murato per proteggere il tabernacolo di Orcagna dove venne posta la Madonna dipinta da Bernardo Daddi. Quindi Orsanmichele fu definitivamente trasformata in chiesa e scelta come luogo sacro dalle Corporazioni delle Arti.

Infatti nelle nicchie si trovano gli stemmi d’ogni Arte con le opere commissionate ad importanti artisti del momento. Forse la più famosa è il San Giorgio di Donatello, voluto dall’Arte dei Corazzai e Spadai.

Museo Bardini, un collage d’arte

Nel 1880 l’antiquario Stefano Bardini acquista un complesso di edifici di varie epoche e ne fa la sua sede commerciale.

Uno di questi era la chiesa sconsacrata di San Gregorio della Pace, che era stata fatta costruire da papa Gregorio X tra il 1273 e il 1279, a celebrazione della pace tra Guelfi e Ghibellini.

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Bardini trasformò questi palazzi con pietre medioevali e rinascimentali, soffitti a cassettoni, architravi scolpite, camini, scalinate e quant’altro. Lì si restauravano le opere e poi si vendevano.

Alla morte dell’antiquario venne tutto ereditato dal Comune di Firenze che lo trasformò in un museo civico.

Il Museo Bardini è rimasto chiuso per quasi un decennio per  restauri: dal 1999 al 2009. Adesso si può visitare questa vasta raccolta d’opere d’arte, ed è uno dei pochi palazzi di Firenze è possibile anche celebrare il rito del matrimonio civico dal 12 dicembre 2012.

Museo Nazionale del Bargello
Lunedì – Domenica ore 8.15 – 13.50
Chiusura: 1°, 3°, 5° domenica, 2° e 4° lunedì di ogni mese; 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre.
Chiusura biglietterie: 13:20 Inizio operazioni chiusura: 13:40
Sito ufficiale

Chiesa di Orsanmichele
La chiesa (piano terreno) è aperta:
tutti i giorni, ore 10,00 – 17,00
Nel mese di agosto la chiesa osserva la chiusura del lunedì
Il Museo delle sculture (piano primo e secondo) è aperto:
lunedì, ore 10.00 – 17.00
Sito ufficiale

Museo Civico Bardini
Lunedì, venerdì, sabato e domenica è aperto dalle 11.00 alle 17.00
Chiuso nei giorni di Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre
Sito ufficiale