Sarà colpa di MasterChef, sarà l’invasione dei libri di ricette che immancabilmente qualcuno trova sotto l’albero, ma si parla sempre più di cucina. I fornelli sono diventati di moda, ma cosa significa mangiar bene oggi?
«Intanto io diffido dai posti “ficati”, con i piatti grandissimi e poco mangiare dentro»: Camilla, voce squillante e accento nostrano, esordisce così, per raccontarmi la filosofia del suo ristorante. Siamo in centro, a due passi da San Lorenzo, e l’anima verace si sente subito: non per niente sull’insegna c’è scritto I’ Toscano.
Scopri la cucina de I’ Toscano
Qui da vent’anni l’obiettivo è semplice: far mangiare bene, e far mangiare tutti. Che significa? Che il babbo e il fratello di Camilla, in cucina, preparano i grandi classici toscani: tutti quei piatti che le mamme non preparano più, insomma. Gli ingredienti sono sempre freschi, e solo della stagione giusta: «niente pappa al pomodoro d’inverno o ribollita d’estate; magari il cavolo nero lo trovi uguale, ma ‘un sa di nulla».
Far mangiare tutti invece si traduce in un’attenzione per i vegetariani, che hanno a disposizione un’ampia scelta di piatti, ma soprattutto per chi soffre di celiachia. Un problema sempre più diffuso, che non deve però impedire di gustarsi una buona cena al ristorante.
Per questo motivo chi è celiaco qui può trovare pane (basta anticiparlo quando si prenota, e arriverà dal forno Starbene) pasta e dolci senza glutine, e dall’antipasto al dolce può mangiare tutto. Senza nessun sovrapprezzo, peraltro: Camilla infatti detesta questa pratica spesso diffusa altrove, motivata dal fatto che i prodotti gluten-free sono più costosi della media.
Per far risparmiare un pochino, che di questi tempi non guasta mai, anche il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno saranno alla carta: niente menù fisso, così ognuno può scegliere e mangiare quello che vuole. Quando le chiedo qual è il suo piatto preferito, mi dice che è dura scegliere: lei direbbe i pici alla Buttero, ma a detta di molti è la frittura espressa è assolutamente da provare. Così come la ciccia, sennò che toscano è?
Mangiar bene infine significa anche bere bene. Prevalentemente vini toscani, di etichette selezionate tra quelle meno commerciali, prediligendo cantine magari più piccole e meno conosciute: «Mica voglio andare al supermercato e trovarci lo stesso vino che propongo ai miei clienti!»
Gli avventori ringraziano, commenta Camilla, con il più bel complimento che un ristoratore può ricevere: qui si mangia come a casa. E soprattutto ritornano volentieri: a dimostrazione che la moda, anche in cucina, passa; ma la qualità e la buona tavola, così come la tradizione toscana resta.
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Ristorante I’ Toscano
Via Guelfa 70r – 50129 Firenze
055 – 215475
www.itoscano.it – Pagina Facebook