A Fiesole il laboratorio artigiano che reinventa materiali e storie

A volte basta poco per cambiare prospettiva. Salire verso Fiesole, ad esempio, e farsi raccontare da Vega la storia di AltreMani. Un laboratorio artigiano dove la sperimentazione e l’accoglienza non vogliono conoscere limiti.

Gennaio, interno giorno. Una mattinata di sole e freddo, un laboratorio, una macchina da cucire che sta lavorando a un tappeto fatto di vecchi jeans, una sedia coperta di erba e delle lampade che sembrano proprio fatte di frutta e verdura. Questa l’ambientazione.

Ad accoglierci invece c’è Vega, la minuta ed energica art director di AltreMani; è stata lei, nel 2008, ad accettare la sfida di “reinventare questo posto“. Qui c’era una legatoria in dismissione, ci spiega; adesso invece insieme alla cartotecnica si creano complementi di arredo e si progettano allestimenti.

AltreMani

Il laboratorio di AltreMani è un’esplosione di materiali (tutti riciclati o derivanti da eccedenze di produzione) e colori; caos, sì, ma solo apparente. I pilastri del progetto infatti sono ben saldi, eccome: qui la produzione coinvolge lavoratori svantaggiati, offrendo loro una chance di integrazione e crescita. “Per dare il valore che si meritano a persone e materia”, sottolinea Vega.

Già, perché AltreMani è una onlus, marchio di proprietà della cooperativa Socialeinrete. Lasciate ogni pietismo voi che entrate, però. Qui si lavora sodo, tanto da competere con aziende più grandi e strutturate, semplicemente grazie alla qualità del prodotto. E ad una continua voglia di reinventarsi e di sperimentare.

Altremani

Eccola, la parola chiave: e qui entra in gioco Vegetable Skin. Non ci sbagliavamo: quelle lampade che ci hanno stupito all’ingresso sono davvero realizzate con frutta e verdura. Un design tanto inconsueto quanto affascinante, ottenuto con un processo di lavorazione complesso e praticamente inimitabile.

Tutto inizia tre anni fa, quando Vega scopre in un campionario una bellissima carta olandese, e stupita, si accorge che contiene ancora i semi del pomodoro con il quale è stata fabbricata. Quasi tutti si sarebbero fermati allo stupore, diciamoci la verità. Vega invece ci ripensa, e mentre nella sua cucina affetta i pomodori per una ben più tradizionale passata si domanda “Perché no?”.

AltreMani

Una domanda retorica che avvia una serie infinita di esperimenti, tra materiali da pittori e formule chimiche retaggio degli studi da geologa. Come una cuoca che si arrangia con quello che trova in frigo, ma con in più lo stimolo a creare qualcosa di bello, che resti nel tempo.

Detto fatto: i prodotti Vegetable Skin girano le più importanti fiere di settore italiane, e infine (da poche settimane) sbarcano a New York. L’esperimento di AltreMani è riuscito.