Tu vuó fa l’italiano, errori e orrori su Firenze ai tempi di Tumblr

Tumblr è una piattaforma di micro-blogging dallo stile essenziale, cool al punto giusto da essere relativamente elitario. Senza dimenticarsi di strizzare l’occhio alle masse di delusi degli altri social network.

Piattaforma di lancio ideale per foto iper-filtrate, divagazioni esistenzialiste e gif di gattini (immancabili) non manca di raccontare storie di vita più o meno vissuta attraverso le parole dei suoi utenti. Ma facciamo un esperimento: inseriamo “Florence” nella funzione di ricerca dei tag.

Fra canzoni dell’altra Florence (quella + The Machine) e foto amatoriali del Duomo da ogni possibile angolazione, davanti agli occhi si spalanca un mondo: quello dei blog degli studenti americani giunti nella città di Dante per studiare le bellezze dell’arte italica e la nostra vetusta lingua. Questi piccoli spaccati di quotidianità osservata con occhi alieni offrono spunti interessanti.

Qualcuno si lamenta perchè: “I’ve heard “Ciao belle!” too many times” e si stupisce che ci siano così tanti turisti giapponesi, altri, nel tentativo di rendere la loro narrazione più pittoresca, sfoggiano un improbabile italiano nelle didascalie a foto instagrammate di pizze e taglieri di salumi (“Bon apetita!“), come degli Alberto Sordi al contrario. Ovviamente è immancabile l’elogio alla magnificenza della città, così come alla qualità del cibo: “Tutti e Buonissimo (all of it is amazing!)“, scrive uno.

Per non parlare dell’ammirazione per il look degli italiani (non che media sia così difficile risultare eleganti in un confronto con l’americano medio). Non mancano però gli appunti critici: qualcuno, ad esempio, scrive che è faticoso ogni volta dover convertire tra dollari ed euro (beh) o addirittura da gradi Fahrenheit a Celsius (giustamente annotano che è pazzesco che l’acqua congeli a 0 gradi e non a 32!), da piedi a metri, da once a grammi.

D’altronde si sa, gli americani hanno sempre avuto qualche diffidenza nei confronti del così poco lineare sistema metrico-decimale. Nonostante questo la fascinosa Fiorenza continua ad essere una meta ricercata per gli aspiranti bohémien d’oltreoceano.

Un’ultima cosa: attenzione alla sindrome di Stendhal, amici americani. A volte può generare un po’ di confusione.

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