Brutte e improbabili. Ecco il mio viaggio tra gli ornamenti di dubbio gusto che decorano le rotatorie fiorentine. Ho raccolto in una speciale top 5 le rotonde più agghiaccianti in cui mi sono imbattuto.
Te lo confesso senza nessuna vergogna. Ebbene sì, faccio parte della generazione della rotatoria, quella che ha preso la patente giusto in tempo per assistere al boom demografico dei mostri circolari della strada. All’inizio fu la rotondona di Ponte alla Vittoria, chiamata dalla maggior parte dei fiorentini con simpatici epiteti del tipo “Tritacarne” e “Scassa-coglioni”.
Poi le vie di Firenze sono state colonizzate da altre grandi opere di ingegneria stradale, spesso adornate da favolose installazioni artistiche. Ma le domande sorgono spontanee, almeno per quanto mi riguarda: che ci fa una colomba gigante in mezzo allo spratitraffico? E un’immensa ruota di carro? Beh, non chiedetelo a me.
5. La rotonda zen di viale Europa
Il quinto posto della speciale roto-classifica, è tutto dedicato a una rotonda che ha creato dibattito dopo la sua apparizione a Firenze Sud: “È bella o brutta?”, si chiedevano (e lo fanno ancora) i residenti della zona.
È nota ai nativi del posto semplicemente come rotonda zen di viale Europa. Il nome è presto spiegato: al centro ci sono due massi, una piccola siepe e tutto intorno della sabbiolina, in perfetto stile orientale.
Voto: 5 e mezzo o 6 – (a seconda dei gusti)
4. La rotonda “volante” di Prato
Mi spieghi perché Prato ha così tante rotonde? Credo sia una tecnica per disorientare i forestieri. Io riesco puntualmente a prendere l’uscita sbagliata finendo in una serie infinita di rotatorie e non riesco più a venirne fuori.
Ma non dire che le rotonde pratesi sono tutte uguali. Alcune si distinguono per originalità e creatività. Lascio a te il commento tecnico-artistico sulla fattura di questa decorazione stradale, che si trova all’incrocio tra via Valentini e via Fiorentina, sopra il viale Leonardo Da Vinci.
Voto: 5
3. La ruota di Calenzano
Qui siamo al capolavoro stradale. Un giorno mi sono lasciato alle spalle il casello di Calenzano, uscendo dall’A1, ed è comparsa una super girella. In realtà è un’opera intitolata Tempo, dell’architetto israeliano Dani Karavan. Non è uno scherzo, si chiama proprio così.
Simboleggia l’unione tra l’antica vocazione agricola del territorio (richiamata dalla ruota di carro) e il successivo sviluppo del tessuto industriale cittadin… Ok, mi hai scoperto. Ho scopiazzato la descrizione dal sito del Comune di Calenzano. Per me era una semplice ruotona alta 18 metri.
Voto: 4, ma 10 cum laude per l’impegno e la fantasia
1 e 2. Le rotonde di Sesto Fiorentino
Al primo e secondo posto un’accoppiata vincente. Due rotatorie che mi strabiliano ogni volta che ci passo davanti, mentre guido in direzione del Polo universitario di Sesto.
La prima: sospesa su un verde letto di erba e circondata da bambini stilizzati e multi-colore, ecco a voi la colomba gigante dell’incrocio tra via Pasolini e via Osmannoro.
Per la rotonda tra via Pier Pasolini e viale dei Mille invece non ho proprio parole. Lascio a te il commento.
Voto: 3 secco a entrambe
Photo credits: immagine in evidenza e ruota di Calenzano – Aldoaldoz; altre immagini – maps.google.com