Talvolta s’incontra ancora qualche bambino che indossa le maschere tradizionali del carnevale italiano, come Arlecchino, Colombina, Pantalone e Pulcinella. Noi vi raccontiamo le maschere di Carnevale toscane.
Molti di questi personaggi vengono dal nord Italia, qualcuno da Napoli, ma c’è anche una maschera particolare che è nata proprio a Firenze.
Stiamo parlando di Stenterello, l’ultima maschera della commedia dell’arte antica, nonché unica maschera tradizionale di Firenze. Magro, sparuto e gracile, quasi fosse ‘cresciuto a stento’, Stenterello ha ereditato la stessa fisicità dell’attore fiorentino che l’ha ideato: Luigi del Buono.
Con i suoi modi da mendicante e il linguaggio arguto, questa maschera nasce nel XVIII secolo e raffigura il tipico personaggio chiacchierone e impulsivo, pronto a schierarsi dalla parte dei più deboli ma spesso intralciato dalla propria paura. Parla in vernacolo fiorentino naturalmente, con battute pungenti e risposte pronte, ma mai volgari.
Anche il suo costume è allegro e vivace, con un tricorno nero, una giubba azzurra con sotto un panciotto giallo canarino, dei calzoni corti neri, due sgargianti calze diverse e una parrucca bianca con il codino all’insù.
Un’altra celebre maschera toscana è Burlamacco. Con il suo trucco da clown e la tuta a rombi in stile futurista, è l’icona ufficiale del Carnevale di Viareggio. Un personaggio nato di recente, meno di 100 anni fa, quando nel 1930 il pittore e grafico futurista Uberto Bonetti venne incaricato di realizzare i manifesti per il carnevale versiliese.
Bonetti inventò Burlamacco, che ebbe un successo tale da divenirne il logo. La sua maschera è quasi un collage, che riprende vari elementi di personaggi famosi: il cappello di Rugantino, il mantello tipico di Balanzone, il costume a scacchi che ricorda quello di Arlecchino e la gorgiera bianca tipica di Capitan Fracassa.
Accanto a lui, Bonetti aveva disegnato anche un’altra delle maschere di carnevale toscane, Ondina, una figura femminile che raffigura una bagnante con un castigato costume da bagno stile anni ’30, perché Viareggio è la città del Carnevale ma anche quella del mare e dell’estate.
Un ultimo protagonista del carnevale toscano è il Re Giocondo, incarnato da un fantoccio gigante di cencio e paglia imbottito di petardi. È il sovrano delle sfilate che si tengono tra le strade di Foiano della Chiana, manifestazione carnevalesca tra le più antiche d’Italia che pare risalire addirittura al 1539.
Tra mastodontici carri allegorici di cartapesta, la figura di Re Giocondo domina le celebrazioni come monarca assoluto di un gioioso regno d’evasione e di speranza.
Certo, il regno in questione è molto breve, visto che durante l’ultima domenica di festa Foiano già celebra il suo funerale. Secondo la tradizione infatti il sovrano dei lazzi fa pubblico testamento, ripercorrendo tra le rime i fatti dell’anno appena trascorso. Quindi viene dato alle fiamme, nella spettacolare cerimonia della Rificolonata che sancisce la fine del carnevale.
E voi, quali sono le maschere di carnevale toscane che preferite?