Gionata Nencini, il fiorentino che ha fatto il giro del mondo in 8 anni

È partito in sella alla sua moto da Campi Bisenzio, per poi compiere un’impresa degna del romanzo di Jules Verne. Ho fatto quattro chiacchiere con Gionata Nencini, che in 8 anni ha girato tutto il mondo su due ruote. 

Niente treni, navi o elefanti. Nel suo viaggio intorno al mondo di verneiana memoria, Gionata aveva solo 21 anni, una moto Honda Transalp di terza mano e pochi soldi in tasca. Una situazione lontana anni luce dalla vicenda del ricco e annoiato Phileas Fogg, che accetta la scommessa con i soci del Reform Club, per poi percorrere l’intero globo in soli 80 giorni . 

Bastano pochi minuti con questo giovane fiorentino per appassionarsi a quella che appare come la più straordinaria delle avventure: un viaggio cominciato l’8 Maggio 2005, quando lascia Campi Bisenzio in sella ad una moto scalcinata, dirigendosi verso l’est Europa. Da qui comincia un giro lungo 8 anni, dall’Europa all’Asia, dalle Americhe all’Australia, dalla jungla boliviana ai freddi ghiacci dell’Alaska. 

Un po’ Kerouac un po’ Che Guevara, Gionata è stato insignito della medaglia di riconoscimento Levriero città di Campi, grazie alla sua straordinaria impresa durata quasi un decennio. Che, posso assicurarvelo, è a dir poco epica.

gionata nencini america

Come è iniziato tutto?

Avevo 21 anni, mi ero appena diplomato all’ITI Leonardo Da Vinci e avevo da parte un po’ di risparmi e una Honda Transalp di terza mano, comprata per 800 euro. Con pochi soldi in tasca, scarse conoscenze meccaniche e motociclistiche, sono partito dall’Italia in direzione della Turchia, poi Siberia e dopo 4 mesi in Giappone, dove ho finito i soldi e mi sono fermato per qualche tempo, lavorando come professore di Inglese e italiano. 

Compiuti 22 anni sono ripartito, facendo Corea del Sud e Cina. Ho avuto dei problemi alla dogana con la moto e mi sono fermato a Dalian,  nella provincia del Liaoning, dove ho lavorato nuovamente come professore e persino come indossatore per abiti da sposo. Successivamente sono stato in Thailandia, Laos, Vietnam, in seguito mi sono recato in Australia, dove ho ottenuto il visto per un anno, l’ho girata in lungo e in largo lavorando come cameriere, educatore… Poi sono andato in Nuova Zelanda per 10 mesi.

Poi nel 2009 ho proseguito verso il Sud America, mi sono fermato nella jungla boliviana, dove ho avuto un grave incidente e dovevo rimettermi i sesto. Poi a Santiago del Cile ho conosciuto una ragazza e a 28 anni ho avuto un figlio, e ho deciso di rimanere. Poi ho fatto la guida turistica, continuando a girare l’America del sud, poi finalmente l’Alaska, attraversando tutta l’america e poi sono tornato con la mia compagna in Italia. 

gionata nencini firenze

Cosa ti ha spinto a partire?

Risposta difficile. Percepivo un po’ di insoddisfazione, sebbene avessi una vita felice, ma al contempo ero troppo curioso e ambizioso, desideravo fortemente di conoscere il mondo. Non è stato il mio primo viaggio, avevo infatti già avuto altre esperienze on the road, viaggiando in autostop e in bicicletta. Insomma, desideravo vivere un’avventura con la A maiuscola. 

Un ricordo a cui sei particolarmente legato?

Beh, sicuramente essere diventato padre. A parte questo, i ricordi meravigliosi sono tanti, inoltre è stato bello scoprire come un italiano riesca a cavarsela in ogni situazione. Abbiamo personalità e capacità innate, inoltre siamo sempre ben accetti e ben visti, proprio perché, in ogni angolo di mondo, tutti conoscono qualcosa del nostro Paese e questo può costituire un vantaggio. 

Progetti per il futuro?

Adesso organizzo gli stessi tour dall’Italia, facendo da guida turistica per giri in moto della Patagonia, visto che conosco 3 lingue e ho girato molto. Sicuramente ripartirò e certamente scriverò un libro sulla mia esperienza, coronando un sogno che ho da sempre.

Credits foto: www.partireper.it/gionata-nencini