Firenze, pare strano, nasconde un lato horror. Ve lo raccontiamo attraverso tre opere di tre grandi registi che l’hanno scelta come set. Da paura.
Firenze può essere declinabile in ogni maniera. Sa diventare città romantica, storica, culturale, artistica. Ma, abbassando le luci e ascoltando gli scricchiolii sospetti, è location perfetta per certi film thriller dove gli stretti vicoli del centro storico e i freddi palazzi d’arte diventano scenografie terrificanti.
L’Ossessione firmata Brian De Palma
Si parte da una pellicola hollywoodiana del 1976. Il regista è Brian de Palma, i protagonisti Cliff Robertson e Geneviève Bujold. Sullo sfondo della Basilica di San Miniato al Monte, che si erge in uno dei punti più alti della città, prende vita un intricato thriller, Obsession, il cui tema del doppio è facilmente riconducibile a La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock.
Le Sette Note in Nero, il cult di Lucio Fulci
Forse, proprio sulla scia di tale successo, l’anno successivo è un regista italiano a dar vita a una pellicola horror ambientata a Firenze, Sette Note in Nero, la cui colonna sonora è stata omaggiata persino da Quentin Tarantino riproponendola in Kill Bill vol. I. Lucio Fulci, regista di culto piuttosto sconosciuto alle masse, ha imbastito sul territorio toscano una trama dal perfetto meccanismo a incastro. Ville bellissime, interni cupi, scorci di panorama: una diversa e spaventevole declinazione della campagna fiorentina.
Ridley Scott e Hannibal The Cannibal
Passano gli anni, ma nel 2001 è di nuovo una pellicola hollywoodiana a parlare della città e soprattutto di Palazzo Capponi, in via de’ Bardi. Il film in questione è Hannibal, il regista Ridley Scott che, innamoratosi del palazzo, ha persino fatto trasportare dalla cantina alcuni busti degli avi del proprietario. Non solo: Scott dirige un lungo percorso per tutta la città, toccando persino Palazzo Vecchio, condendo di atmosfere buie e cupe i toni del film.
E ancora, si acquistano gioielli nelle botteghe orafe del Ponte Vecchio, si vede Hannibal Lecter muoversi sotto la Loggia del Mercato Nuovo, si ammira l’atmosfera suggestiva del chiostro di Santa Croce: insomma, il film è sì un thriller, ma anche un indiscutibile omaggio a Firenze.