Tacchetti che solcano la terra, fango misto a sudore, il profumo dell’erba bagnata, quindici contro quindici e nel mezzo una palla ovale. “That’s rugby”, sport di lotta e solidarietà. Aspettando la Nazionale, ripassiamo la storia del rugby fiorentino.
“La mia squadra di bevitori ha un problema: il rugby” scriveva Oscar Wilde parlando delle sue giornate passate tra pub e campi di gioco a Londra, patria del rugby.
Qui invece, nella piana dell’Arno, di british living c’è poco. Non il clima, non i puddings e in fondo nemmeno le birre. Eppure, nel suo piccolo anche Firenze ha la sua storia, sempre fitta di tradizione e fascino, legata alla palla ovale.
In attesa della Nazionale al Franchi, ripercorriamo le tappe fondamentali del rugby a Firenze.
La storia del rugby a Firenze
La prima società fiorentina che segna l’inizio della tradizione del Rugby a Firenze nasce nel ‘31 con il GUF (acronimo di Gruppo Universitario Fascista). La sua casa è lo stadio di Campo di Marte adiacente al Franchi, i suoi colori sono il bianco e rosso di Firenze.
Dopo la liberazione lo stadio viene intitolato a Padovani, studente fiorentino morto in guerra, mentre il CUS (Centro Sportivo Universitario) continua l’attività sportiva iniziata sotto il fascismo. Tutto questo fino al 2007, anno in cui la neonata Firenze Rugby 1931 rileva i diritti sportivi del CUS e inizia il suo percorso in Serie A1.
Nel 2010, la fusione con l’U.S. Rugby Firenze 1981, e la nascita della società come la conosciamo oggi: più di quattrocento iscritti nel settore giovanile ed una Under 20 che è il suo fiore all’occhiello.
Ma non c’è solo il Firenze Rugby 1931. Negli ultimi anni l’attenzione verso questo sport è aumentata: un vero e proprio boom che ha coinvolto soprattutto i settori giovanili.
Oltre ai biancorossi sul territorio insistono altre organizzazioni: il Firenze Rugby Club, la Bombo Rugby e il Sesto Rugby oltre a qualche altra società di livello amatoriale.
Tutte con un unico comune denominatore: la cultura dello sport, soprattutto a livello giovanile. Valori presenti naturalmente nel Rugby a Firenze e non solo: sport di contatto senza imbroglio, brutale e affascinante come il Calcio Storico Fiorentino ma accessibile anche ai più piccoli.
Uno sport dove in campo si lotta e fuori dal campo si parla, si scherza e si beve. Un piccolo antidoto in stile tipicamente british da tutti veleni e le polemiche del calcio di questi ultimi anni.
E, sempre parafrasando Wilde, “un buon modo per tenere trenta energumeni fuori dalla città, almeno per qualche ora“. Energumeni che giocano con passione, spirito di sacrificio e lealtà. Dal 1931.