La Toscana è stata la terra natale di 3 delle più illustri firme del giornalismo italiano del secolo scorso: Indro Montanelli, Tiziano Terzani e Oriana Fallaci. 3 personalità, 3 ideali, legati ad una sola città: Firenze.
La loro fama li precede, sicuramente molti di voi avranno letto almeno un articolo o un libro firmato da questi 3 grandi del giornalismo toscano e internazionale, ma forse non a tutti sono note le vicende e i ricordi che li legano alla città di Firenze.
3 diverse personalità, che condivisero la stessa voglia di informare, raccontare e combattere.
La Firenze di Indro Montanelli
Indro Montanelli nacque a Fucecchio il 22 aprile 1909. Fu giornalista, scrittore e storico: penna pungente la sua e – a detta di alcuni – dai giudizi spietati.
Fu il giornalista di punta del Corriere della Sera per quarant’anni e poi direttore del proprio quotidiano, Il Giornale, per due decenni. La sua fu una vita lunga e densa di avvenimenti, dove Firenze occupò sempre un posto d’onore nei suoi scritti e nei suoi ricordi.
Sono celebri le sue inchieste per il Corriere e i reportage televisivi per la RAI. Meno noto, invece, il suo scritto inedito intitolato La mia Firenze, dai toni intimi e personali.
«Il paesaggio toscano è un capolavoro d’armonie (..) Alla sua base c’è un miracolo d’intelligenza e di gusto, di cui nel mondo non ho visto l’eguale, una concezione rigorosa e asciutta delle linee e delle proporzioni che nulla concede al superfluo e che riflette plasticamente quelle qualità essenziali del “genio fiorentino” (…)».
Parole lusinghiere quelle di Montanelli, di cui Firenze deve farsi vanto.
Tiziano Terzani, il corrispondente d’Oriente
Tiziano Terzani nacque a Firenze, nel quartiere di Monticelli, il 14 dicembre 1938. La sua più grande passione fu l’Oriente e la sua cultura, in particolar modo quella legata alla Cina e all’India, dove visse per molti anni.
Nonostante considerasse quei luoghi come una seconda casa, decise di tornare in Italia, in Toscana a trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Terzani è oggi considerato uno tra i giornalisti e scrittori di viaggio più importanti a livello mondiale.
Parlando del marito in occasione di una conferenza a lui dedicata a Palazzo Strozzi, Angela Staude dice «Firenze era la sua città: non si parte se non si sa dove tornare».
Oriana Fallaci: la voce della provocazione
Nata a Firenze il 29 giugno 1929 da genitori fiorentini, Oriana Fallaci condusse una vita sempre in prima linea non solo nel giornalismo toscano, a partire dalla sua infanzia in cui partecipò alla Resistenza.
Donna, giornalista e scrittrice schietta e senza mezzi termini, seguì da vicino alcuni dei più importanti avvenimenti del secolo scorso come la morte di Martin Luther King, la guerra in Vietnam e le manifestazioni studentesche del ’68. I suoi romanzi vantano fama internazionale, ed è stata definita una degli autori più letti e amati del mondo.
I rapporti tra Firenze e Oriana Fallaci sono sempre stati controversi, specialmente negli ultimi anni della sua vita dopo le aspre dichiarazioni contro l’Islam a seguito degli attacchi terroristici alle Torri gemelle di New York (dove la Fallaci viveva dal 1990), e le provocazioni riguardo la costruzione di una moschea a Colle Val d’Elsa – «Farò saltare la moschea di Colle Val d’Elsa» – scrisse sul Corriere della sera.
Il regista Franzo Zeffirelli criticò aspramente la decisione della città di Firenze di non assegnare alla scrittrice il riconoscimento del Fiorino d’oro, e per questo decise di deporre il proprio nella tomba della Fallaci, che si trova nel cimitero degli Allori di Firenze.
È infatti nella sua città che questa autrice del giornalismo toscano volle a tutti costi ritornare: «Voglio morire nella torre dei Mannelli guardando l’Arno dal Ponte Vecchio». È con queste parole che la scrittrice fece pace con la città che tanto amò e che, forse, non le riconobbe la giusta importanza mentre era ancora in vita.
Credits foto copertina: http://observer.com