Firenze è una delle città con la maggior concentrazione di opere d’arte per chilometro quadrato: chi ci vive è talmente abituato alla sua bellezza da non notare tanti piccoli particolari nascosti.
La battaglia navale del Battistero
Sul retro del Battistero esiste un dettaglio nascosto, sul lato che dà su via Roma. Osservando bene troverete nell’angolo, in basso a sinistra, un bassorilievo che non ha niente a che fare con le lastre di marmo liscio che ricoprono l’intera struttura.
Il bassorilievo rappresenta una battaglia navale romana, derivante probabilmente da un sarcofago di epoca romana; in questo luogo infatti sorgeva in passato un tempio dedicato a Marte.
Non sono note le motivazioni per cui questa lastra sia stata posata con l’immagine rivolta verso l’esterno. L’ipotesi più accreditata è che sia stata volontariamente lasciata per dare traccia della provenienza del marmo utilizzato, mentre altri sostengono che si volesse ricordare la costruzione che anticamente era presente in quel luogo.
La pietra dello scandalo
Sotto la Loggia del Porcellino si trova un mosaico di marmo raffigurante una ruota, durante il giorno parzialmente nascosta dal mercato. Questo era il luogo dove, durante il Rinascimento, venivano punite le persone condannate per insolvenza dei propri debiti.
La punizione consisteva nel far calare i pantaloni al condannato e, con una sorta di argano, nell’issarlo e rilasciarlo più volte facendogli sbattere le natiche sulla pietra dello scandalo, detta anche pietra dell’acculata. Sembra che da questo gesto sia nato il celebre modo di dire “restare col culo per terra”.
L’autoritratto di Benvenuto Cellini
Sotto la Loggia dei Lanzi si trova la famosa statua di Benvenuto Cellini raffigurante il Perseo che tiene in mano la testa recisa di Medusa.
Se osservate la statua da dietro, guardando la nuca di Perseo, vi accorgerete come Cellini stia guadando voi. Pare infatti che lo scultore abbia posto proprio dietro la sua opera un curioso autoritratto.
La finestra murata in via dei Servi
In via dei Servi angolo via de’ Pucci, troverete invece un palazzo imponente con una curiosa finestra al pianterreno.
Si tratta di una finestra murata e sembra sia stato il Granduca Cosimo I ad imporne la muratura nel 1560, perché proprio da questa finestra avrebbero dovuto affacciarsi i sicari mandati da Pandolfo Pucci per assassinare Cosimo I. Pandolfo e i suoi complici furono impiccati e la finestra ancora oggi rimane murata.