Esce oggi il libro autobiografico che in tanti stavano aspettando. Lettori, spettatori, persone dello spettacolo, curiosi.
Andata, caduta e ritorno.
Queste tre parole, presenti sotto il titolo del libro che esce oggi in libreria (edizioni Rizzoli), la dicono lunga sul percorso dell’attore, regista, sceneggiatore e produttore nato a Prato ma da sempre legatissimo a Firenze.
“Sono un bravo ragazzo” è un libro curato in larga misura dal fratello Giovanni: quando nel 2006 un incidente domestico portò Francesco al coma, Giovanni promise che avrebbe trovato un modo per “ridare voce” all’attore. Con questa biografia ricca di aneddoti Francesco potrà tornare nei cuori di tutti quelli che lo hanno amato fin dall’inizio degli anno Ottanta.
Francesco Nuti…e vengo da lontano.
Sul finire degli anni Settanta iniziano gli anni del cabaret in compagnia con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Il gruppo si chiama “I Giancattivi” ed ottiene subito un buon successo fino ad approdare in alcune trasmissioni televisive dell’epoca. Alcuni sketch del gruppo vengono poi magistralmente montati in un lungometraggio che segna l’esordio cinematografico di Nuti: “Ad Ovest di Paperino”. Accadeva trent’anni fa.
La passione per il biliardo e la voglia di passare dietro la macchina da presa portano di lì a poco Francesco ad uscire dal gruppo: vincerà in due anni un Nastro d’Argento come miglior attore protagonista ed un David di Donatello per il film “Io, Chiara e lo scuro”, girato in gran parte nella Sala Biliardi del vecchio Cinema Gambrinus (sede dell’attuale Hard Rock Cafè di Firenze) dove metterà in scena il famoso colpo dell’ottavina reale: Nuti è stato infatti un gran giocatore di biliardo all’italiana anche nella realtà e le citazioni a questo sport pervadono tutta la sua filmografia.
“Su con la vita, hai fatto proprio una bella partita, però devi ancora crescere!”
Dalla metà degli anni Ottanta diventa a tutti gli effetti regista oltre che protagonista dei suoi film: “Casablanca, Casablanca” e “Tutta colpa del Paradiso” (1985), “Caruso Pascoski di padre polacco” (1986) ed altri titoli in rapida successione lo fanno crescere e conoscere al grande pubblico.
L’ascesa continua grazie anche alla sua passione per la musica che lo porta a calcare il palco di Sanremo con la canzone “Sarà per te” sul finire degli Ottanta. La canzone verrà successivamente incisa anche da Mina.
Attori come Novello Novelli, Ornella Muti, Clarissa Burt, Ricky Tognazzi, Alessandro Haber e tanti altri collaboreranno assiduamente con l’artista durante tutta la sua produzione, portandolo a vincere ancora numerosi premi negli anni Novanta.
Puntini di sospensione applicati alla vita.
La “caduta” professionale colpisce Francesco prima dell’incidente vero e proprio: alcuni insuccessi cinematografici ed una scarsa considerazione dei produttori del nuovo secolo fanno piombare Nuti in uno stato di depressione, purtroppo accompagnato da problemi di alcolismo che contribuiscono ancor più ad isolarlo.
Tenterà il suicidio, ma tenterà con ancor più forza di tornare in auge: quando finalmente l’occasione si ripresenta e tutto è pronto per dirigere Sabrina Ferilli e Isabella Ferrari in un nuovo film (siamo già nel 2006), il destino ci mette del suo.
Negli ultimi anni le sue condizioni sono andate a migliorare lentamente fino a nuove brevissime apparizioni in TV nelle trasmissioni “I fatti Vostri” e “Stasera che Sera!”: proprio quest’ultima apparizione in video, con l’intervista di Barbara D’Urso in prima serata, ha generato grandi polemiche sullo sfruttamento bieco e senza scrupoli della sua sofferenza.
Una scritta autografa dell’artista è presente sul libro che vi consigliamo di acquistare: “Ciao, Francesco Nuti”. E noi siamo pronti a ricambiare quel saluto: vogliamo che torni, in un modo o l’altro, a far centro. Anche di sponda.