9, 10 e 11 dicembre riparte Private Flat, Senza Vergogna

Il 9, 10 e 11 Dicembre dodici spazi privati saranno trasformati in cellule di dialogo sull’arte. Con installazioni, fotografie, performance, sculture.

Arte contemporanea negli uffici, nelle case, in studio: la formula convince l’underground fiorentino e Private Flat decolla con la sua settima edizione. “Shameless- senza vergogna” è il tema scelto quest’anno, che vede gli spazi personali di privati cittadini trasformati, per una manciata di giorni, in atelier artistici.

L’idea di un gruppo di studenti diventa voce di una città che ha sete di contemporaneità

“Era il maggio 2006 quando un gruppo di studenti fuori sede decise di trasformare il proprio appartamento a Firenze in uno spazio espositivo…” così inizia la storia di Private Flat. L’idea in più fu di intervenire sullo spazio – trasformandolo in luogo espositivo – e allo stesso tempo manipolare l’arte in funzione dello spazio stesso.
Come dire… installazioni addomesticate.

Il progetto continua negli anni, con il gruppo di amici che si fonde in un’associazione e una risposta sempre più forte da parte del pubblico, dei privati e, ovviamente, degli artisti. Un’ azione di forza che vuole essere risposta alla lentezza delle istituzioni, di fronte a una città antica che ha voglia di nuovo.

Dopo l’emissione di un bando di selezione, indirizzato agli artisti e agli spazi espositivi, in questa nuova edizione Private Flat ha individuato dodici curatori: un numero inferiore e una nuova formula rispetto agli anni precedenti.

Sul tema “Senza Vergogna” non sono stati dati vincoli all’arte o agli  allestimenti: l’obiettivo è di “sfruttare i frammenti di vita che in quello spazio privato vivono ogni giorno”, in una costante unione fra espressività e quotidiano nel suo aspetto più intimo e celato, ma anche con necessarie riflessioni sullo scenario politico ed etico.

Un altro passo verso la contemporaneità e l’espressione di nuove forme artistiche, in una città ancora troppo legata al suo passato; ma anche un’ulteriore conferma del fatto che Firenze ha voglia di tutto questo.