Un grande connubio tra arte e rock innovativo, con uno sguardo su Firenze.
I Radiohead nella loro lunga carriera costellata da oltre 25 milioni di album venduti, hanno toccato vette altissime e spesso lo hanno fatto sorprendendo i propri fan. E, adesso, ci deliziano con una nuova data a Firenze: il 23 settembre 2012 al parco delle Cascine.
Pochi giorni fa il genio musicale e cantante del gruppo Thom Yorke l’ha fatto ancora, stavolta dalle pagine del Magazine Rolling Stone, comunicando in un’intervista che il gruppo di Oxford ha già a disposizione del nuovo materiale e si chiuderà presto in studio per la realizzazione di un nuovo e già attesissimo album.
Al progetto si affiancherà poi un tour mondiale della band, una delle più importanti e influenti a livello globale, nel corso del 2012.
25 anni per una pietra miliare della storia della musica
Tutti i venerdì, nell’aula di musica della Abingdon School di Oxford, un gruppo di ragazzini dei primi anni ’80 si riuniva per provare i pezzi della propria band, chiamata appunto On a Friday. Erano Thom Yorke, i fratelli Jonny e Colin Greenwood, Ed O’Brien e Phil Selway.
Thom fin da piccolo si dovette sottoporre a numerosi interventi di chirurgia, per correggere una paralisi congenita all’occhio sinistro, ad oggi ancora un suo marchio distintivo, ed ebbe grandi difficoltà nel relazionarsi con gli altri.
Una volta stabilitosi nell’Oxfordshire, Thom trovò nella musica una vera e propria ancora di salvezza e grazie all’intesa con gli altri membri della band, mai variati nel corso degli anni, riuscì ad esibirsi nei pub del posto (il primissimo concerto nella Jericho Tavern di Oxford nel 1986), e poi a seguito di alcuni cambi di nome, i ragazzi riuscirono a produrre alcune demo per essere notati dalle case discografiche.
La prima ad accaparrarsi la firma del promettente gruppo di giovani musicisti inglesi fu la EMI, che li mise sotto contratto per sei album nel 1991: la storia del rock è da sempre guidata da una sorta di mano invisibile che si muove sulle corde tese del destino, ed anche in questo caso l’incontro decisivo tra il bassista della band e il rappresentante della casa discografica, avvenne casualmente nel negozio di dischi dove il primo lavorava.
La band cambiò definitivamente nome ispirandosi ad un pezzo dei Talking Heads, per l’appunto Radio Head: da lì in poi il successo non si sarebbe più arrestato.
Cambi di genere, innovazioni, avant-art
Il percorso musicale dei Radiohead, ha attraversato più fasi di un ciclo lunare. La loro musica è stata infatti influenzata dall’indie rock, dal post punk e dal lo-fi (The Smiths, Nirvana, Joy Division, Pixies, R.E.M, una delle prime band a credere in loro facendoli esibire come gruppo spalla nel loro tour del 1995), dal rock progressivo e dall’elettronica, unite alla musica classica contemporanea sul finire del decennio.
L’innovazione non è stata solo musicale ma ha spiazzato tutti anche a livello di marketing: in un’era in cui il mercato dei dischi si è dimostrato sempre più in crisi, soprattutto per la diffusione della musica su Internet, i Radiohead hanno iniziato il nuovo millennio mettendo a disposizione dei fan il loro lavoro sul web; dando la possibilità di scaricare i loro dischi liberamente con un meccanismo di offerte spontanee.
Questa novità andava completamente in contro-tendenza con il mercato dei dischi prodotti dalle major discografiche, e fu spinta a livello mediatico anche dall’uscita di numerosi Blips, ossia degli estratti video di 20-90 secondi di ogni traccia dell’album per garantire una diffusione massima a livello mediatico (in termine tecnico un hype), massacrando le convenzioni pop.
Radiohead a Firenze
Di solito l’arte e la storia vengono incorniciate. I Radiohead nel 2000 e nel 2003 riuscirono a renderle cornice dei loro eventi, vere e proprie esperienze di avant-art sperimentale: si esibirono così all’inizio del secolo in Piazza Santa Croce per la promozione dell’album KidA, che debuttò direttamente al numero uno in molti Paesi, vincendo in quell’anno il Grammy Award come miglior album alternative: consacrandoli definitivamente come una delle band più importanti al mondo.
Ma fu col Tour del 2003 che i Radiohead lasciarono davvero senza fiato i 5000 fortunati che riuscirono ad accaparrarsi un biglietto per il concerto organizzato a Luglio nella terrazza del Piazzale Michelangelo. Due ore di show dove riusciva difficile dire se fosse la città ad ammirare quello spettacolo, perfetto mix tra scenografie evocative, musica introspettiva, intensità toccante del rapporto tra la band e il pubblico, o il contrario.
L’album promosso in quel caso si intitolava Hail to the thief, ma i presenti riuscirono ad ascoltare pezzi indimenticabili di gran parte della loro discografia; chi c’era non scorderà mai quella serata calda di musica vibrante e diretta al cuore, come la canzone di chiusura Street Spirit (Fade Out).
http://youtu.be/IrTB-iiecqk
E proprio da lì ripartirà il tour 2012, vedendo spuntare nuovamente il nome di Firenze tra le numerose date: per far risuonare l’arte nella casa dell’arte.
Per essere lì, almeno un minuto, persi tutti insieme tra le note che ci fanno ritrovare con noi stessi.
http://youtu.be/IBH97ma9YiI