Fino al 16 febbraio la galleria SIMULTANEA – Spazi d’Arte ospita la mostra Latitudini dell’uomo, collettiva dei tre artisti Carlo Midollini, Massimo Barcariol e Canio Lomuto.
Prorogata al 22 febbraio
Questi scatti rubati per le strade del mondo rivelano le differenze culturali e sociali, vicine e lontane, che si incontrano, si scoprono, si mischiano e infine si fondono influenzandosi a vicenda.
Tutti e tre gli artisti hanno un approccio alchemico nei confronti dell’umanità ed è questa la peculiarità della mostra, che rivela realtà e insinua domande sul comportamento degli individui nei confronti dei propri simili e delle diversità etniche e culturali.
Carlo Midollini, nasce a Fiesole nel ’55, fotografo autodidatta, esploratore per vocazione, narra i suoi viaggi attraverso fotografie di reportage, documenta in particolare le realtà dei paesi in via di sviluppo.
Mostra immagini che provengono dall’India e dall’Etiopia, questi popoli indossano vesti dai colori vividi che colpiscono tanto quanto la risolutezza dei loro volti e gli sguardi velatamente sofferenti.
Ogni immagine è scritta con una luce differente a voler sottolineare un particolare momento, così i sorrisi dei bambini s’illuminano mentre la luce si fa più grave alle spalle di una madre con un neonato in braccio e l’atmosfera diventa dimessa intorno alle immagini dei fedeli copti.
Massimo Barcariol, classe ’59, istriano di nascita, toscano di adozione, informatico di professione e fotografo per passione.
Ha all’attivo due pubblicazioni fotografiche la prova dell’ottico (2007) e l’osservatorio (2008) e un premio Italia per le Arti Visive.
Predilige il bianco e nero per ritrarre i soggetti che incontra vagando per le strade, umanità varia e particolare per condizione sociale o per azioni della quotidianeità che balzano agli occhi di chi, come lui, sa osservare il mondo e riesce ancora a stupirsi di piccoli gesti che lasciano indifferenti i più.
Ed ecco che troviamo un ritratto di una giocoliera con un’unica palla spinta in aria, dipinta da un fascio rosso, colore della passione di chi sceglie una professione unica a cui dedicare la vita. Splendido anche l’inchino del ragazzo mormone dall’aria poetica e un po’ bohémien.
Canio Lomuto, non vuole rivelare l’età, certamente però si avvicina alla fotografia come lo fanno le ultime generazioni, usando un cellulare! Le chiama tecno figurazioni, sono fotografie scattate con il telefonino e riportate su carta da incisione, ne penalizza la qualità, è quindi il concetto il punto di forza delle sue immagini.
Le prime foto esposte sono due fototessera formato gigante, la definizione è pressochè assente i colori sono sbiaditi, Lomuto esplora il confine tra identità e identificazione, l’immagine universalmente usata per l’identificazione di fatto non è altro che la spersonalizzazione dell’individuo stesso.
Continua con una serie di tecno fotografie che indagadano sulle consuetudini private dell’uomo, come il rapporto tra vivi e morti o l’intimo che si svela dalle finestre dei palazzi.
La galleria Simultanea Spazi d’Arte è un luogo dove poter dialogare di tutti i tipi d’arte, le curatrici Daniela Pronesti e Roberta Fiorini accolgono nuovi progetti e opinioni perchè l’arte è un bene di tutti! Un piccolo spazio work in progress che vale la pena di visitare, magari muniti di qualche buona idea da proporre!