Quando riprendersi la strada diventa una missione compiuta. Dalle finestre di Palazzo Gabetti il Vertical Stage Session ha conquistato il centro di Firenze. Protagonisti i Motel Connection, che abbiamo intervistato nel backstage.
Dei tanti eventi di quest’estate a Firenze, quello di stasera è sicuramente quello con la location più particolare. Che cosa rappresenta per voi il Vertical Stage Session?
Stefano Pesca, ideatore e direttore artistico del Vertical Stage:
Io ho avuto la prima intuizione di mettere questi ragazzacci sui balconi di Torino; è un evento molto particolare, a cui teniamo tutti. Dalla prima volta che l’abbiamo realizzato la squadra si è amalgamata, e continuiamo ad andare avanti tutti insieme.
Samuel Romano
E’ un modo simbolico per spingerci ad andare oltre i luoghi tradizionali, e quindi cercare di utilizzare la nostra creatività per portarci un po’ al di là di quelli che sono i soliti percorsi, che possono essere sia legati alla musica, che legati alla nostra vita, al nostro lavoro.
Siamo stati abituati negli anni a farci bastare quello che ci veniva raccontato dalla televisione, da quello che avevamo intorno: in realtà la vita è molto di più, è quello che abbiamo dentro, sono le nostre idee. Anche una cosa diversa può essere fatta; noi lo stiamo facendo, e stiamo dando forza alle nostre aspettative.
Tra concerti e dj set state girando l’Italia ormai da anni. Come vedete il panorama musicale italiano?
Samuel Romano
Ad esempio c’è un grossissimo panorama musicale hip-hop, che in questo momento sta incontrando una grandissima fortuna, ma che non è ancora ben conosciuto al grosso pubblico.
Abbiamo avuto stasera con noi Ensi, un esponente di rilievo, ma insieme a lui c’è tutto un circuito di persone che raccontano la loro vita in strada semplicemente utilizzando la loro voce e le loro parole, l’abilità intellettuale di trasformare dei racconti, delle emozioni, delle sensazioni, in rime. Con una grossa abilità che noi non abbiamo ancora avuto in qualche modo la capacità di cogliere, pur essendo nel paese delle rime.
Abbiamo letto sul vostro sito che ci sono dei progetti in cantiere per il prossimo anno. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Pierfunk
I Motel in questo momento stanno lavorando al nuovo disco. Faremo soltanto Vertical Stage proprio per riappropriarci della strada prima di uscire col nuovo album. Siamo in una fase di lavorazione, nel momento in cui sarà pronto il nuovo live torneremo con concerti.
In questo momento per noi è estremamente importante sentire la gente, sentire questa strada che riparte, che crea relazioni; noi stessi cerchiamo di creare un sistema di collaborazioni, per tirare fuori creatività che sono sparse.
Ensi, sei la new entry della squadra del Vertical Stage. Cosa significa per te?
Ensi
Personalmente mi sono legato molto alla causa, perché penso sia importante abbattere le barriere, come facciamo suonando in mezzo alla strada. In un’era in cui soprattutto i giovani sono legati al digitale, ad avere degli avatar, delle facce bloccate dietro le foto nei social network, riportare i ragazzi per strada, a ballare, a divertirsi è fondamentale.
Io faccio un genere musicale che più connesso alla strada non c’è. Rappavo nei quartieri a Torino, in periferia, come rappo adesso sul balcone del Palazzo Gabetti qui a Firenze: l’energia che si scatena è qualcosa di unico e irripetibile.
Il bello è poterlo fare con degli esponenti come loro, di un genere musicale completamente diverso dal mio, ma che in comune ha la stessa voglia di portare un messaggio alle persone. Liberarsi dal preconcetto della musica preconfezionata, riportarla all’essenza, fare musica per comunicare alle persone. Per me è importantissimo.
Ringraziamo tutto lo staff di Alfa Romeo Mito, main partner dell’evento.