Le sculture di Giuliano Vangi a Barberino del Mugello dal 5 al 27 novembre

Barberino rende omaggio al suo più illustre concittadino, il maestro Vangi.

Scultore di fama mondiale, ebbe i suoi natali proprio nella casa di fronte al Palazzo Pretorio, che oggi ospita la sua personale.
“Quale regalo più bello, ora, a ottant’anni permettermi di fare una mostra di mie opere nel Palazzo dei miei ricordi?” afferma Vangi.

(Tutte le foto sono di Andrea Paoletti)

Sculture e disegni preparatori al centro dell’esposizione, con opere provenienti anche da collezioni private e mai esposte al pubblico.
All’ingresso Donna vestita di lana, un gesso alto oltre 2 metri, dono alla città di Barberino, racchiude tutta l’arte e l’espressività dello scultore, che dagli inizi degli anni 60 ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, dal Brasile al Giappone.

Proprio vicino a Tokio sorge dal 2002 il Museo Vangi, la prima struttura espositiva permanente dedicata ad un artista occidentale.
Le sue sculture sono sparse per tutto il nostro stivale, dai Musei Vaticani, alla Cattedrale di Padova, al Duomo di Pisa.
A Firenze ricordiamo la splendida mostra al Forte Belvedere nel 1995.

Vangi lavora con il legno, il marmo, l’avorio, il bronzo e l’acciaio, ancora oggi, con grande passione, come dimostra la serie di piccole sculture al secondo piano della mostra.
La donna è molto volentieri musa ispiratrice della sua arte. Non può non suscitare un’emozione profonda l’originalissima scultura di donna (“Lucia” 2008) in legno ebano, in cui il rigore della linea, il senso del volume sono un tutt’uno con la semplicità del gesto e l’estetica della forma rappresentata.

Una mostra da non perdere. Firenze e tutto il territorio del Mugello devono rendere grazie ad un artista come Vangi, ultimo (ma solo anagraficamente) nell’elenco dei grandi geni che la nostra terra ha donato al mondo intero: da Leonardo da Vinci ad Andrea del Castagno, da Giotto al Beato Angelico.