Spinta da una notizia di pochi giorni fa, sono andata a cercare le versioni alternative dell’uomo più bello del mondo.
In rete troviamo foto delle sue parti intime coperte da mutande Calvin Klein, mentre la Levi’s gli fece persino indossare i suoi indistruttibili jeans. Le rivisitazioni del David di Michelangelo formano infatti un insieme aperto e variegato, che spazia dalle provocazioni artistiche fino alle più abili strategie di marketing.
Come la Gioconda di Leonardo, anche l’uomo più bello del mondo è stato spesso oggetto di attacchi, omaggi e reinterpretazioni, una delle quali recentissima e tutta toscana. Ecco alcune delle versioni alternative del David di Michelangelo che vale la pena conoscere.
Il David tatuato di Carrara
Qualche giorno fa, nell’ambito della manifestazione Carrara Marble weeks 2013, una copia in vetroresina a grandezza naturale è stata protagonista di una curiosa performance. Il capolavoro di Michelangelo è stato infatti completamente ricoperto di tatuaggi da un gruppo di giovani creativi.
Il David di Hans – Peter Feldmann
Una versione del David che (forse) sarebbe piaciuta a Andy Warhol. Esposto anche in uno dei cortili dell’Accademia di Firenze nel 2012, la scultura (sempre in vetroresina) realizzata dall’artista tedesco ha i capelli biondi e la pelle rosa. Una declinazione decisamente pop di uno dei feticci dell’arte mondiale.
Il David terrorista di Banksy
Il celebre street artist di Bristol offre una delle versioni più provocatorie della scultura di Michelangelo. Da eroe biblico a simbolo dell’uomo rinascimentale, il David viene trasformato da Banksy in una sorta di kamikaze pronto a farsi esplodere.
Il David come Ronald McDonald
Tranquilli, la versione clownesca del David non è mai stata realizzata concretamente: si tratta infatti di un semplice fotomontaggio. Nello specifico, il David-Ronald McDonald è stato presentato in una delle competizioni indette da Worth1000, un sito che organizza contest dedicati alle discipline multimediali. Sulla destra invece, un utente anonimo ha deciso di mostrarci il triste destino che attende il divoratore di Big Mac.
Credits foto: In evidenza: Clare Bears; Repubblica.it; http://moussemagazine.it; http://www.infobarrel.com