Una delle più raffinate interpreti della musica italiana torna a Firenze per riempire il Mandela Forum con la sua inimitabile voce, il prossimo 30 Marzo.
Un nome una garanzia, come si suol dire. Quello di Fiorella Mannoia è ormai da oltre trent’anni sinonimo di classe ed intensità; inconfondibile nella chioma fulva come nella voce dal timbro peculiare, la cantante romana continua a tenere alta la bandiera di una carriera davvero invidiabile.
Antidiva per eccellenza, degli esordi come stunt-woman conserva la grinta, del dna capitolino la simpatia. Il resto è storia, di quella che dà lustro alla musica leggera italiana. Difficile fare un elenco delle collaborazioni di altissimo livello: da Fossati a Frankie HI NRG (con il quale duetta in un insolito rap nel nuovo LP), senza passare dal via.
Passando però da Pino Daniele, Ron e De Gregori, con l’epocale tour collettivo del 2002; fino all’esperienza carioca di “Onda tropicale”, raccolta di duetti con patners d’eccezione: Gilberto Gil e Chico Buarque, Milto nascimento e Carlinhos Brown, per dirne alcuni.
Instancabile, tour dopo tour, cover dopo cover. Tutto quello che canta, trasfigurandolo ed adattandolo a una vocalità unica, diventa oro: che sia la “Sally” di Vasco, o “Dio è morto” di Guccini; che siano i Negrita, Battisti o un omaggio al sempre troppo dimenticato Sergio Endrigo.
Instancabile anche nell’impegno per il sociale: presenza fissa al fianco di Emergency, in tv come nei congressi nazionali tenutisi a Firenze; madrina e mattatrice nel concerto benefico declinato al femminile di Amiche per l’Abruzzo, nel 2009.
Nell’ultimo album, Sud, oltre al microfono impugna anche la penna, come autrice in quasi tutti i testi. Il risultato è quella che dichiaratamente vuole essere una finestra su tutti i sud del mondo, ennesima testimonianza della grande sensibilità della cantante, che qui omaggia il tango di Astor Piazzolla con un adattamento della sua “Vuelvo al sur”.
A coronamento, un tour primaverile che porterà il suo caleidoscopico repertorio in tutta Italia, e a Firenze il 30 Marzo.
A venti anni dall’esordio sanremese con l’ironica “Caffè Nero Bollente”, la camaleontica Fiorella si conferma una delle più preziose ambasciatrici della musica nostrana. Impossibile prevedere la sua prossima mossa, o indovinare a quale brano presterà una delle sue sempre intense interpretazioni.
Interprete è certo il termine che più le si adatta, con una duplice connotazione: non solo in riferimento alla performer di razza che indubbiamente è, ma anche all’inimitabile capacità di tradurre con la voce sentimenti, sensazioni ed atmosfere impalpabili.
Quello che le donne non dicono, lei lo canta.