Alla 69° edizione del festival cinematografico più antico del mondo la presenza toscana si farà sentire. Ecco i film made in Tuscany che vedremo al Lido.
Acciaio
Tratto dall’omonimo best seller di Silvia Avallone, vincitore del Premio Campiello Opera Prima e secondo classificato al Premio Strega 2010, Acciaio aprirà la sezione Giornate degli Autori.
La storia è incentrata su Anna e Francesca, giovani adolescenti che vivono nei casermoni di via Stalingrado a Piombino, dove le acciaierie offrono pane e disperazione alla maggior parte degli abitanti.
Stefano Mordini firma la regia di uno dei casi letterari degli ultimi anni, raccontando la crescita dolorosa e turbolenta nella provincia meccanica della Toscana, dove la strada per l’età adulta è costellata di ostacoli e miseria.
Après mai
Il regista francese Olivier Assayas sceglie la città di Firenze come una delle location in cui girare il suo ultimo film che sarà presentato nella competizione ufficiale.
Il film narra la vita di Gilles, giovane liceale della Parigi degli anni ’60-’70, diviso tra velleità artistiche e quel fermento politico che scosse l’interna Europa.
Assayas racconta la realtà post- sessantotto, quella del Maggio francese, che segnò il risveglio politico e sociale degli studenti universitari dell’epoca. E la difficoltà di un giovane ragazzo di comprendere, fino in fondo, un mondo che cambia radicalmente.
La città ideale
Per il suo debutto dietro la macchina da presa l’attore Luigi Lo Cascio sceglie Siena, la città ideale a cui fa riferimento il titolo, firmando l’unica opera italiana in concorso nella sezione Settimana Internazionale della Critica.
Michele, ecologista militante, abbandona Palermo per trasferirsi a Siena, da lui considerata una città ideale e a misura d’uomo. Ma i suoi tentativi di vivere nell’assoluto rispetto dell’ambiente verranno presto interrotti, lasciando spazio ad una serie di eventi inspiegabili e avvolti nel mistero.
Monicelli, la versione di Mario
A quasi due anni dalla sua scomparsa, Mario Canale realizza un documentario su Mario Monicelli, Maestro della commedia all’italiana che verrà presentato nella sezione Venezia Classici.
La versione di Mario nasce dall’incontro di cinque persone che lo hanno conosciuto e ammirato, ciascuna portatrice di uno speciale punto di vista, che trasforma il documentario in una chiacchierata informale piuttosto che in una biografia.
La vita e la carriera di un grande cineasta decisamente sui generis, ripercorsa in modo altrettanto inusuale e personalissimo, attraverso un coro di cinque voci differenti, che ne raccontano la sconfinata umanità. L’unica che può celarsi dietro un talento così grande.
Pinocchio
Il Festival inizia all’insegna del disegno animato, con un capolavoro dell’artigianato nostrano, ispirato al grande romanzo di Collodi, la favola senza tempo che aprirà la sezione Giornate degli autori.
Enzo D’Alò, già autore del lungometraggio animato La gabbianella e il gatto, dirige questa nuova versione di Pinocchio, scritto con Umberto Marino nel più assoluto rispetto dei dialoghi originali, disegnata insieme a Lorenzo Mattotti e con le musiche dall’indimenticato Lucio Dalla.
Una fiaba universale, amata da grandi e piccini, che ancora oggi rimane portatrice di profondi insegnamenti e grandi verità.