Dopo l’uscita ad ottobre scorso del suo ultimo album “L’ora dell’ormai” ecco una ghiotta occasione per vederlo live a Firenze.
Il musicista livornese esce in radio, ora a gennaio, con un nuovo singolo “Blu”, tratto dal Corto di Beppe De Caro “C’era un fienile”. Il video, disponibile su YouTube e che vi proponiamo, mette in evidenza ancora una volta la sua vena ironica. Lo vediamo nei panni di un improbabile Superman, con stivali e mantello arancioni, prendere a botte una tigre in peluche e volare poi nella notte blu. Il brano, come si legge nel suo sito, è una canzone scritta sull’idea di un segno d’acqua che incontra un segno d’aria. E che entrambi, per tuffarsi ognuno nell’amore dell’altro, hanno bisogno di portare con sé pinne e bombole o paracadute, insomma di attrezzarsi.
Dal poeta Giorgio Caproni al regista Paolo Virzì: solo due nomi tra i diversi artisti livornesi che hanno sullo sfondo la propria città e ne hanno fatto un baluardo. E a questi va aggiunto sicuramente quello di Bobo Rondelli. Un altro protagonista del nostro tempo. Nel film girato proprio da Virzì “L’uomo che aveva battuto la testa”, si ripercorrono le tappe della storia di Bobo nella sua città.
Dagli esordi con gli Ottavo Padiglione, ai concerti nelle feste di paese. Si ha un’immagine vera, pura, rocambolesca ma al tempo stesso commovente ed autentica di questo cantautore, da sempre refrattario al successo commerciale. Un uomo, oltre che un musicista, che sembra resistere all’omologazione della modernità.
E’ da pochi anni, probabilmente dall’uscita di “Per amor del cielo” (2009) che possiamo forse parlare di un Bobo – nazionale, uscito dal guscio del suo quartiere, e in grado di presentarsi ad un pubblico più vasto. E questo piace, non altera nessun equilibrio. Nei suoi concerti di oggi emerge la genialità dei primordi, la sua irriverenza senza fine, la sua musica che è poesia, poesia dell’anima.
Non è semplice trovare nelle corde di uno stesso musicista i toni malinconici e quelli diabolicamente esilaranti insieme. Così in un batter di note. E questa è una dote che Bobo possiede ed ne fa dono a chi lo ascolta. Rondelli docet. E come si legge su un suo profilo Facebook “per sfiorare la gioia occorrono collezioni di eleganti disastri”. Parole di Bobenauer .