Isola di Delos, 776 a. C. , giochi olimpici. Vi siete mai chiesti che cosa mangiassero gli atleti prima del pugilato e del pentathlon? Ebbene sì, cheesecake: torta al formaggio.
Furono i Romani ad esportarla poi in tutta Europa e secoli dopo si propagò anche in America grazie alla ricetta portata dagli immigrati.
Quest’oggi vi propongo una ricetta leggermente diversa da quella classica, passatami da uno chef di prima categoria:
Ingredienti:
- 200 gr. di biscotti da tè Digestive;
- 100 gr. di burro;
- 2 cucchiai di zucchero;
- 125 gr. di Philadelphia o un altro formaggio cremoso;
- 250 gr. di mascarpone;
- 125 gr. di ricotta di mucca;
- 1 vasetto di yogurt bianco magro;
- una tazzina di panna da cucina;
- 6 uova;
- 200 gr. di zucchero.
Preparazione della base:
Mettete i biscotti nel mixer e tritate ben bene. Perché il risultato sia ottimale ci vuole un po’ di pazienza: abbiate cura che i biscotti si polverizzino, come fosse farina. Aggiungete poi il burro fatto precedentemente ammorbidire (non proprio sciogliere del tutto) nel forno o nel microonde, assieme ai due cucchiai di zucchero. La base di biscotto, una volta completata, deve riposare in una teglia a cerniera preparata con della carta da forno. Solo dopo ci verserete sopra il resto del composto.
Preparazione del composto:
In una terrina mettete insieme tutti i formaggi e fateli amalgamare bene con l’aiuto di una frusta, meglio se elettrica, perché ci vorrà forza e tempo. Aggiungete poi gli ingredienti rimanenti, il restante zucchero e le uova; montate il tutto assieme ai formaggi. Versate il composto ottenuto sulla base di biscotti precedentemente preparata.
Cuocete in forno a 120 / 130° per 45 / 50 minuti.
Potrete servirla con la marmellata ai frutti di bosco, alle more, oppure col cioccolato e caramello. Il consiglio che mi sento di darvi è quello di non appesantirla ulteriormente (è già di per sè un dolce abbastanza calorico) e di gustarla al naturale, magari accompagnata da un buon Earl Grey Tea.
Un ultimo consiglio: dato che la musica jazz è amica della cucina, perché non farsi aiutare niente meno che da Louis Armstrong?