Il Rinascimento da Firenze a Parigi andata e ritorno è una mostra che a Villa Bardini riporta un nucleo importantissimo di opere italiane della collezione dei coniugi francesi Jacquemart-André. Un appuntamento immancabile che ho già segnato in agenda.
Settembre finalmente. Il mese dell’estate che mi piace di più anche perché c’è l’atmosfera delle cose che riprendono il via, che si muovono. Ho un’agenda fitta di appuntamenti che mi entusiasmano e rifletto, rigirando la penna tra le dita, su come non perderne neanche uno.
Questa mattina, dopo colazione, la mia amica si presenta con un invito per la mostra che il 6 settembre aprirà a Villa Bardini, Il Rinascimento da Firenze a Parigi, i tesori del Jacquemart-André a Firenze. L’espressione “mi ha risolto la giornata” non è mai stata così calzante.
Non so quanti visitatori di Parigi si siano mai imbattuti per caso o per intento nel museo Jacquemart-André – quando me lo chiedono è uno dei primi consigli che do sulle cose da vedere a Parigi – ma quelli che ci sono stati, di certo se lo ricordano.
Il Jacquemart-André è una residenza privata della seconda metà dell’800 con delle soluzioni architettoniche particolarmente affascinanti, come per esempio lo scalone interno a doppia elica. Era la casa di Edouard André e Nélie Jacquemart che nel corso della loro vita insieme e poi Nélie da sola, costituirono una collezione d’arte strepitosa viaggiando in Europa e in particolare in Italia, a Firenze.
Mi ricordo che la prima volta che andai al Jacquemart-André ero con la mia amica Fede ed era un giorno di sole di fine inverno. Il museo era quasi vuoto e noi ci aggiravamo tra le stanze silenziose, totalmente immedesimate nella vita quotidiana di questa coppia di collezionisti dal gusto straordinario. Le opere che la coppia raccolse nel corso della vita sono probabilmente il nucleo d’arte italiana in Francia più importante dopo quello del Louvre.
I coniugi André amavano il Rinascimento fiorentino e il loro rapporto con Firenze si faceva forte dell’amicizia con Stefano Bardini, grande antiquario e collezionista egli stesso; quello che ha dato vita e lasciato alla città il Museo Bardini per intenderci. Come per altri importanti collezionisti, il gusto di Bardini fu fondamentale nell’indirizzare la sensibilità e le opere da acquistare.
Negli anni tra la fine dell’ ‘800 e l’inizio del ‘900, la mancanza di una legge che regolasse la fuoriuscita dal paese del patrimonio artistico incontrava il crescente fenomeno del collezionismo diffuso tra facoltosi stranieri, che in quel periodo hanno costituito il nucleo delle più importanti raccolte d’arte nel mondo.
Paolo Uccello, Botticelli, Donatello e Mantegna sono solo alcuni degli artisti che fanno parte della collezione del Jacquemart-André e che arriveranno dal 6 settembre a villa Bardini per una mostra che non dovete assolutamente perdere.
So che lo dico spesso, ma ogni volta che uso quest’espressione perentoria è perché trovo un insieme di fattori che possono conquistare il cuore di sensibilità diverse. Sì, perché è chiaro che non tutti quelli che vanno alle mostre cercano lo stesso tipo di soddisfazione. In questo caso e per ragioni diverse, uscirete contenti. L’opera da non perdere? San Giorgio mentre uccide il drago di Paolo Uccello.
Il Rinascimento da Firenze a Parigi. Andata e ritorno
I tesori del Jacquemart-André tornano a casa
6 settembre 31 dicembre 2013
A cura di: Marilena Tamassia, Giovanna Damiani, Nicolas Sainte Fare Garnot
Villa Bardini
Firenze, Costa San Giorgio, 2
Orario: dal martedì alla domenica
10.00 – 19.00
Biglietto: ingresso intero 8,00; ridotto 6,00
Credits: l’immagine di copertina Paolo Uccello (Firenze, 1397 – 1475) San Giorgio mentre uccide il drago 1430-1435, olio su tavola. Paris, Musée Jacquemart-André – Institut de France © Culturespaces – Musée Jacquemart-André, già collezione Stefano Bardini.