Di donne e lavoro si parla molto. Guardiamole sullo schermo, con 3 film che fanno riflettere e sorridere.
Tre storie, per raccontare con ironia e comicità le difficoltà e le rivincite delle donne nel mondo del lavoro. Precarie, manager e operaie: la realtà del lavoro femminile di mezza Europa raccontata da punti di vista diversi. Saranno poi così distanti?
Una filosofa alla scoperta del precariato
Tutta la Vita Davanti – di P. Virzì – (Italia, 2008)
Marta è una neo laureata in filosofia piena di aspettative per la sua carriera nel mondo accademico. Di fronte a un susseguirsi di possibilità negate e porte chiuse, si ritrova a essere scelta come babysitter.
Per arrotondare lo stipendio, trova lavoro presso un call center: inizia così il suo “viaggio” nel mondo del precariato giovanile attraverso il quale conoscerà una serie di personaggi tragicomici simbolo ed emblema della società italiana.
Virzì attraverso gli occhi di una ragazza giovane e umile, ci racconta con uno spirito comico e amaro l’inferno del precariato. “Un’Italia dolce e amara quella di Tutta la vita davanti, che commuove e angoscia lasciandoci con un groppo in gola, come quell’ovosodo che non andava né su né giù.”
Da bella statuina a manager
Potiche – di F. Ozon – (Francia, 2010)
Una commedia intelligente, tratta dalla pièce teatrale di Barillet e Grédy. Catherine Deneuve è Suzanne, una perfetta moglie e madre borghese. È relegata dal marito despota al ruolo di bel soprammobile, potiche appunto, e non esprime alcun giudizio e non ha nessuna opinione.
http://youtu.be/Co3xFUbR2YE
Si scoprirà una donna forte e capace di gestire situazioni critiche quando il marito, durante un difficile momento di contrattazioni sindacali, dovrà lasciare la guida della loro fabbrica.
Da bella statuina a manager attenta ai diritti dei propri dipendenti e capace di introdurre innovazioni e modernità nella gestione aziendale, grazie anche al supporto di un vecchio amante ora sindacalista, Gerard Depardieu.
La sindacalista battagliera
We Want Sex – di N. Cole – (Gran Bretagna, 2010)
1968, Essex, Inghilterra. Un gruppo di donne impiegate nella fabbrica Ford, sfruttate e discriminate, proclamano uno sciopero che porterà alla paralisi aziendale. Con ironia, buonsenso e coraggio riescono a farsi ascoltare dai sindacati, dalla comunità locale e dal governo.
Guidate da Rita O’ Grady, una donna semplice ma determinata nella lotta, getteranno le basi per la prima legge sulla parità di diritti e di retribuzione.
We want sex è definito un film commedia; è però al contempo drammatico e storico, e basandosi sulle testimonianze delle reali protagoniste riesce a raccontare un evento epocale con ironia e comicità.