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Ancora un’altra provocazione dell’artista bretone a Firenze, sua città d’adozione: un gigantesco naso campeggia ora su una delle torri più antiche d’oltrarno.
Clet Abraham, o più semplicemente Clet, continua provocatoriamente a modificare il contesto urbano con le sue invenzioni. Questa volta si tratta di un’installazione, ideata per dare un volto umano ad un monumento storico.
Si umanizza il passato attraverso un’ idea (artistica) del presente . Nel suo profilo Facebook, Clet parla di “omaggio all’umanità” e di rivendicazione di un legame continuo dell’arte con l’uomo. Un invito a non dimenticare mai che l’architettura è creata dall’uomo per l’uomo.
L’eclettico Clet, assonanza fonetica a parte, non è nuovo a queste provocatorie invasioni urbane. Non potranno essere sfuggiti, ai pedoni e automobilisti più attenti, gli stravaganti segnali stradali, modificati con adesivi (rimovibili) che strappano risa e sorrisi sotto i baffi. Eccone alcuni in questa galleria di immagini:
Da Firenze, a Torino, da Parigi a Londra, ovunque c’è il suo zampino. Osannato dalle masse, criticato spesso dagli addetti ai lavori, lo sticker artist o l’urban artist, come è stato definito, ha creato un genere nuovo, aggiungendo un valore non solo estetico ma anche riflessivo alla segnaletica stradale. Omini essenziali, cuori, diavoletti, angeli e perfino l’immagine stilizzata di Cristo.
Di interesse e fascino quasi filosofico anche la statua che venne sistemata sullo sperone del Ponte alle Grazie a Firenze, qualche anno fa. Un lancio nel vuoto, verso la fine o un passo verso un futuro di speranza? Ad ognuno la propria interpretazione come risposta ad un artista che continuerà a stupire e scandalizzare i ben pensanti.
Purché se ne parli.
Credits: Andrea Paoletti