All that jazz. Raphael Gualazzi al Politeama di Prato rimandato al 26 Febbraio

L’appuntamento  con Raphael Gualazzi e il suo piano al Teatro Politeama di Prato è stato rimandato al 26 Febbraio, causa maltempo.

Chi ha già acquistato il biglietto potrà utilizzarlo per la nuova  data, o chiederne il rimborso presso la cassa del Teatro. Chi non aveva fatto in tempo ad acquistarlo, adesso non ha più scuse.

La cattiva stagione lo ha costretto ad un temporaneo stop, ma il virtuoso musicista è pronto a tornare con il suo stile d’altri tempi.  La classe n’est pas de l’eau, come dicono i cugini d’oltralpe. Parole quanto mai adatte, considerando che è stata proprio la Francia a consacrare il successo del cantante marchigiano, con un’esibizione al tempio del jazz parigino Sunside club. Era il 2010, e da subito i paragoni con le pietre miliari della musica piovvero numerosi: “La réincarnation de Nina Simone s’appelle Raphael Gualazzi“, azzardò qualcuno.

Sul fronte italiano, nonostante il fiuto da infaticabile talent scout di Caterina Caselli e della sua Sugar, ed esibizioni di altissimo profilo al Pistoia Blues Festival e al leggendario Blue Note di Milano, mancava però ancora una giusta popolarità.

E’ stato necessario il palco dell’Ariston per rivelare allo Stivale il talento di questo trentenne dalla voce suadente e dal ciuffo spettinato. Complice il virtuosismo della tromba di Fabrizio Bosso, Follia d’amore ha portato il suo autore sul gradino più alto della sezione Giovani del sessantunesimo Festival di Sanremo . Un successo di pubblico e critica, come si suol dire, che ha segnato uno dei pochi picchi di qualità dell’edizione 2011 della kermesse ligure.

Da allora è stato chiaro a tutti che per questo poliedrico artista (compositore, pianista e cantante) si poteva affermare “è nata una stella”. Con Raphael l’Italia è tornata dopo tredici anni di assenza sul palco dell’Eurovision Song Contest, e alla vittoria all’Eurostar Awards 2011; ma il suo merito più grande è aver dimostrato che si può coniugare raffinatezza e godevolezza di ascolto, influenze internazionali e sapori retrò. Un esempio vincente di made in Italy: un vanto da esportazione, difficile da imitare, che ci ricorda che ascoltare buona musica è un lusso che tutti possono permettersi.

Il tour teatrale Reality and Fantasy, in arrivo al Politeama di Prato il 9 Febbraio, porta sul palcoscenico il suo stile unico. Una musica che nasce dalla fusione tra suoni blues e Rag-Time da inizio ‘900; tra tocchi alla Paolo Conte e virtuosismi in stile stride piano, Gualazzi promette uno spettacolo prezioso e divertente.

E’ stato descritto come il golden boy della scena jazz nazionale. Certo la sua è stata una bella scommessa: raggiungere il grande pubblico con una musica spesso confinata nel regno dell’elitarismo; farlo con un prodotto d’antan, capace di  spiccare in una fin troppo diffusa pretesa di modernità, che cela sovente più ostentazione che effettivo valore.

Una scommessa vinta, senza dubbio: abbattendo coi tasti di un pianoforte “The wall between Reality and fantasy”.