Potere e pathos

50 sfumature di bronzo a Palazzo Strozzi

Potere e pathos è la più inaspettata, densa e lucida mostra di taglio archeologico che io ricordi di aver visto. E dopo esserci stati, vi accorgerete che parlare di bronzi antichi non sarà più la stessa cosa.

A Palazzo Strozzi la prima tappa di una mostra eccezionale che andrà, dopo Firenze, prima al Getty Museum di Los Angeles e poi alla National Gallery di Washington. Una mostra dalle tante sfumature, tutte da esplorare.

Una mostra inaspettata

Inaspettata perché dell’arte ellenistica, periodo tra il IV e il I secolo a.C. nel quale si affermarono nuove forme espressive e le tecniche artistiche si affinarono, non sono arrivate ai giorni nostri moltissime opere.

La gran parte dei bronzi antichi si è persa nel corso dei secoli, fusi per ottenere il metallo necessario a armi, monete o altre opere. Una pratica comune nei tempi passati; come successe ai bronzi del Pantheon a Roma per esempio. Non è dunque semplice pensare di riuscire a vedere radunata insieme una tale raccolta di opere di grandi dimensioni e qualità.

Una mostra densa

Densa perché le opere in mostra sono davvero emblematiche per raccontare cosa sia la scultura ellenistica. Immagini eroiche di grande potenza drammatica, emotiva ed estetica. Gli scultori ellenistici si misuravano con tutti i diversi sentimenti intensi: rabbia, passione, allegria, angoscia, in netto contrasto con l’equilibrio e la serenità della scultura del periodo classico.

L’ espressività delle figure rappresentate, l’intenzione di cogliere la vita nel suo divenire, in un momento casuale e non più in quello ideale, rende queste opere quasi semplici, quasi di carne e quasi perfette.

Potere e pathos

Una mostra lucida

Lucida perché estremamente chiara, nel percorso, nell’allestimento e negli approfondimenti. Una chiarezza di racconto che rende questa mostra alla portata di tutti e per la quale è stato pensato un percorso-gioco per i visitatori più intraprendenti che dà la possibilità di vincere un viaggio ad Atene. Un’idea curiosa, anche coraggiosa perché il gioco per non essere svilente o dissacrante deve nascere da un progetto intelligente e questo pare esserlo.

Una mostra da vedere

I 50 capolavori di Potere e pathos sono quasi esclusivamente in bronzo, il materiale che Plinio il Vecchio considerava più prezioso dell’argento e di valore quasi paragonabile all’oro, considerato così speciale da imitarne l’aspetto anche attraverso altri materiali, fate caso alle opere in basanite, lo straordinario finto bronzo di quel tempo, difficilissimo da lavorare ma scelto perchè molto somigliante.

La mostra si integra con quella in corso al Museo Archeologico Piccoli grandi bronzi. Capolavori greci, etruschi e romani e fa di Firenze una tappa fondamentale per un percorso archeologico in Toscana.

Credo di aver già confessato di non essere particolarmente appassionata di archeologia ma pare che in questo 2015, anno dell’archeologia in Toscana, di spunti per lasciarsi andare a nuove scoperte, anche per quelli come, ce ne siano davvero tanti.

 

Potere e pathos 14 marzo – 12 giugno
a cura di Jeans Daehner e Kenneth Lapatin
Firenze,
Palazzo Strozzi

Biglietto: intero 10,00 €; ridotto 8,50 €
Orario: tutti i giorni 10.00 – 20.00; giovedì 10.00 – 23.00

Credits: per l’immagine del testo Eros dormiente. III-II secolo a.C., bronzo, cm 41,9 x 85,2 x 35,6, cm 45,7, con base. New York, The Metropolitan Museum of Art, Rogers Fund 1943,
43.11.4. Per l’immagine di copertina: Atleta con strigile (Apoxyomenos di Efeso). 1-50 d.C.; bronzo; cm 205,4 x 78,7 x 77,5. Vienna, Kunsthistorisches Museum, inv.Antikensammlung VI 3168