Qualche giorno fa ho visitato le Cappelle Medicee. Entrare nel luogo della sepoltura della famiglia Medici è stato un po’ come fare un tuffo nel passato.
Eccomi di fronte all’ingresso delle Cappelle Medicee, che sono state ricavate da alcune aree della basilica di San Lorenzo. Non appeno entro, mi concedo una rapida ripassata della storia della famiglia Medici e via, dritta all’albero genealogico.
La sfarzosa Cappella dei Principi
Sono nella cripta, il primo ambiente al quale si accede dall’ingresso, costellato dalle lapidi dei granduchi e dei loro familiari. Poco più in là due scalinate mi conducono alla Cappella dei Principi.
Restare indifferenti di fronte a questo spazio sfarzoso è impossibile. Marmi pregiati, preziosi e intarsi ricchissimi (per i quali fu realizzato l’Opificio delle Pietre dure) adornano le pareti sulle quali si scorgono gli stemmi in lapislazzuli e madreperla delle città toscane fedeli alla famiglia Medici.
Ai lati della Cappella, poi, si aprono delle nicchie che avrebbero dovuto ospitare le statue dei granduchi ma che invece hanno visto la realizzazione di quelle di Cosimo II e Ferdinando I ad opera di Pietro Tacca.
La Sagrestia Nuova di Michelangelo
Ma è la Sagrestia Nuova – progettata tra il 1521 e il 1534 da Michelangelo (su commissione di papa Leone X e del cardinale Giulio de’ Medici) – a rappresentare la vera attrattiva delle Cappelle Medicee. Michelangelo partì dal progetto della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi per realizzare questo ambiente che risulta assolutamente imprescindibile dalle statue che contiene.
Imponenti, sui sarcofagi, giacciono figure seminude sdraiate, mentre le statue dei defunti sono inserite in nicchie sovrastanti. Questa composizione riguarda il monumento dedicato al duca di Nemours e a Lorenzo Duca d’Urbino. Non quello dedicato a Lorenzo il Magnifico e Giuliano sormontato, piuttosto, da una Madonna col bambino e dai Santi Cosma e Damiano (sculture dovute a seguaci di Michelangelo).
Sul sarcofago di Lorenzo giace l’Aurora insieme al Crepuscolo, su quello di Giuliano il Giorno e la Notte. Le quattro statue simboleggiano la caducità della vita terrena e il declino verso la morte. Ho trovato disarmante l’espressione dei volti scolpiti da Michelangelo. Soprattutto quella dell’Aurora che, con la bocca semichiusa e la fronte aggrottata, si desta lentamente.
Ed è quando sei al centro della Sagrestia delle Cappelle Medicee che cogli la grandezza e la funzionalità di questo ambiente. Perché è lì, nel mezzo, che si pone il punto di vista dell’osservatore che diventa al contempo attore, mentre le statue ideate da Michelangelo muovono verso di lui.
Cappelle Medicee
Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6
Orario visite: dal lunedì alla domenica dalle 8.15 alle 13.50
Photo credit: aldoaldoz (cover); mberry (prima immagine interna) Darren and Brad (seconda immagine interna)