Ha sempre piantato fiori sull’Arno, una sua passione e una battaglia personale. Ha raccontato di se’ senza troppo parlare ad alta voce.
L’ho incontrato solo due volte: una per le riprese del corto ‘Ultima Zingarata’ e una volta al locale Volume. E poi, da tempo, sentivo i racconti e i ricordi dei suoi amici.
Era pronta una sceneggiatura su di lui, un film. Era Giuliano Gargani, detto il Garga, artista eclettico, paroliere di Firenze e dell’Oltrarno, zona da lui amata.
Ristoratore d’altri tempi: ti accoglieva con una storia e dell’ottimo cibo. E il rapporto con l’Arno viene contemplato venerdì 14 settembre per la cerimonia funebre in piazza del Cestello (ore 09.30): dopo la liturgia il corteo si sposterà sul ponte Santa Trinita dove chiunque potrà salutare il pittore – scomparso lunedì 10 settembre a 74 anni – lanciando petali di rosa sul feretro che passerà sull’Arno su una tipica imbarcazione dei Renaioli fiorentini.
Un ritratto del Garga
Con il pittore Rapisardi
di Antonio Pirozzi