Pitti W, ovvero quattro giorni di intensa e convulsa ricerca delle collezioni più cool sulla scena internazionale. Ecco cosa ci è piaciuto.
Settantaquattro i marchi presenti alla Dogana di via Valfonda, una miriade di input che colpiscono l’ occhio per essere reinterpretati dal cervello in un rapido susseguirsi. Già dai primi passi mossi all’interno del salone, colori, stampe, pizzi, piume, tacchi inebriano mente e corpo. Dopo una prima fase di confusione e smarrimento, ritroviamo la rotta e cominciamo a lanciare i nostri personalissimi ma spietati fashion diktat.
Kzeniya, ovvero borse ispirate da elementi fantastici, dal misticismo, dall’arte e dalla scultura. Disegnate a Londra ma prodotte in Spagna con materiali Italiani. Il giusto meltin’ pot di culture per oggetti dalla grande personalità creati plasmando pelle, suède, metallo in forme simmetriche e linee geometriche. La designer Kzeniya Oudenot, vanta collaborazioni con Alexander McQueen nonché con la Royal Opera House e lo Scottish Ballet per i quali ha dato vita ai costumi di scena.
Nanà Firenze. Atelier Mazzanti dà vita a creazioni di piume colorate per copricapi che non lasciano spazio a timidezze, nati dalla ricerca e da tecniche tradizionali cha da più di settanta anni accompagnano una lavorazione professionale e pezzi unici. E’ proprio questa stessa maestria che ha reso l’atelier punto di riferimento per griffe del calibro di Chanel per la quale producono la famosissima camelia.
L’Alchimia è ciò che ispira la collezione autunno inverno 2012/2013 dell’Olandese Conny Groenewegen. Attenzione ai dettagli e alle trasformazioni della mente, del corpo e dell’anima mediante la commistione di tessuti come cotone, seta e lana.
Nataliya Kaut, lascia che il suo senso estetico venga guidato dalla sua città di nascita, Odessa. Pezzi dalle linee romantiche, gonne a tulipano o cosparse di piume ma anche tocchi rock grazie alla scelta del nero e di inserti in pelle. Il suo quartier generale, situato nel centro di Londra è ormai un must per le celebrities.
