Cosa hanno in comune Guccio Gucci, Salvatore Ferragamo ed Emilio Pucci oltre ad essere stati 3 stilisti che hanno fatto la storia di Firenze?
Forse non tutti sanno che la moda italiana è nata ufficialmente con la moda a Firenze, quando il 12 febbraio 1951 il Marchese Giovanni Battista Giorgini ospitò nel capoluogo toscano un folto gruppo di giornalisti e compratori americani per visionare le creazioni dei migliori sarti esistenti nella penisola. Il successo fu immediato e il lungo primato dello stile dei couturier francesi iniziò a vacillare.
Nonostante il grande inizio trionfale con una sfilata a Villa Torrigiani, la storia della moda italiana si intreccia inevitabilmente con quella della moda a Firenze già trent’anni prima.
Guccio Gucci, l’artigiano del lusso
Fu infatti nel 1921 che un giovanissimo Guccio Gucci, dopo aver lavorato a Londra come facchino all’Hotel Savoy, torna nella sua amata Firenze per fondare un’azienda specializzata in prodotti in pelle ispirati al mondo equestre che mandarono presto in visibilio la nobile clientela internazionale di passaggio nel capoluogo toscano.
Morsetti, staffe e sottopancia in tela diventano simboli di un lusso all’italiana con prodotti di altissima qualità artigianale fortemente legati al territorio.
Salvatore Ferragamo, il calzolaio delle dive
Negli anni ’20 apparve sulla scena internazionale anche Salvatore Ferragamo, un umile ragazzo campano, che grazie alla sua inventiva e caparbietà approdò in America diventando in breve tempo il calzolaio delle più grandi star del cinema, per poi diventare uno dei simboli indiscussi della moda a Firenze.
Stabilitosi a Firenze nel 1927, combatté la crisi del ’29 e la carenza di materie prime con il suo estro. Fu infatti in questo periodo che creò i modelli di scarpe più famosi come la zeppa in sughero rivestita di pelle multicolore per Judy Garland (1938).
Nel dopoguerra e negli anni della Dolce Vita, Palazzo Spini-Feroni, sede centrale dell’azienda, si trasformò in un grande punto di ritrovo del jet set internazionale in cui lo stesso Salvatore Ferragamo si prese cura di tutti i clienti consigliando i modelli migliori per correggere la loro postura rivelando il suo grande interesse per l’ortopedia.
Palazzo Spini Feroni è divenuta dal 1995 location del Museo Salvatore Ferragamo, ancora oggi uno dei pantheon della moda a Firenze.
Emilio Pucci, il Marchese dei colori
Un’altra particolare storia di moda fiorentina è legata alla duecentesca famiglia Pucci, il cui erede Marchese Emilio Pucci di Barsento nel 1947, dopo essersi distinto come aviatore nella seconda guerra mondiale, si dedicò all’attività di stilista.
Il suo interesse non si limitò al disegno, ma anzi, si espresse nell’invenzione di tessuti sperimentali su cui stampò fantasie multicolore destinate a diventare icone della moda italiana degli anni ’50 e ’60.
Di collezione in collezione, le stampe rappresentavano il forte legame che sentiva con la Toscana, come nel caso della collezione Palio (1957) dedicata alle contrade senesi.
Inoltre, era solito presentare le sue collezioni con servizi fotografici in cui le modelle erano ritratte sui tetti del sontuoso palazzo di famiglia e la monumentale cupola del duomo sullo sfondo.
Gucci, Ferragamo e Pucci: tre nomi che hanno decretato la nascita della moda italiana, inventando tre stili diversi che esprimevano lo spirito del tempo e che hanno contribuito alla valorizzazione dell’artigianato toscano e della moda a Firenze.
Le loro aziende continuano ad essere tutt’oggi dei punti di riferimento mondiali, facendo vanto e tesoro dello stretto legame con la città in cui tutto è nato, Firenze.