Le fontane più strane di Firenze

Madonne, fauni e mostri marini. Non è il soggetto di un film horror ma tre bellissime fontane fiorentine dove rinfrescarsi.

Devo confessare, non ho mai avuto una gran memoria a scuola per le poesie ma un verso del Petrarca me lo sono sempre ricordato: chiare, fresche e dolci acque. In genere è proprio durante la stagione calda e afosa che questi immortali versi mi tornano a mente.

Le fontane di Firenze

Firenze è sempre stata una città ricca di fontane, alcune maestose e imponenti altre più sobrie e discrete. Molte oggi sono inaccessibili e sorvegliate. Altre fontane e fontanelle storiche, le più nascoste o misteriose, rimangono a disposizione.

Ti voglio raccontare qualcosa di 3 fontane di Firenze, fra le più belle che dal Cinquecento dissetano i fiorentini accaldati.

Il Tabernacolo delle Fonticine

Percorrendo rapidamente via Nazionale per arrivare alla Stazione o arrivando da via dell’Ariento dopo aver attraversato l’affollato mercato di San Lorenzo, a chi non è capitato di notare questa fontana di marmo ormai ingrigito e corroso dallo smog e dal tempo?

Tabernacolo delle Fonticine

In genere lo sguardo cade su una delle sette teste di cherubino in marmo, per vedere da quale per fortuna zampilla ancora l’acqua. La prossima volta però alza anche gli occhi e, dietro un vetro di protezione un po’ opaco per la polvere, fra un cartello di divieto di sosta e un graffito, vedrai una delle opere più belle del ‘500 fiorentino.

Qui si trova un lavoro dei Della Robbia, quasi sicuramente di Giovanni, i famosi scultori e ceramisti fiorentini. La scena, realizzata in terracotta invetriata policroma, rappresenta la Madonna col Bambino circondata da altri Santi, Angeli e Padre Eterno.

La fontana e il tabernacolo furono realizzati dai Della Robbia, che lì vicino avevano il laboratorio, nel 1522 per volere della Potenza del Reame di Beliemme, una delle Potenze festeggianti, le consorterie del popolo nate a Firenze a metà del ‘300 per organizzare feste, spettacoli, gare fra i rioni, ma anche beneficenza e sostegno fra i popolani. 

La fontana dello Sprone (e il gemello di qua d’Arno)

All’angolo fra via dello Sprone e Borgo San Jacopo, fu realizzata da Bernardo Buontalenti agli inizi del Seicento, probabilmente in occasione del passaggio del corteo nuziale di Cosimo II de’ Medici, come sembra confermato dallo stemma con le sei palle proprio sopra la fontana.

Fontana dello Sprone, fontane di Firenze

Dalla bocca del mascherone, una specie di fauno, scolpito in marmo e collocato sullo sprone del palazzo, esce un getto d’acqua che cade nella prima vasca, subito sotto, sempre in marmo con ampie volute laterali come fosse il guscio di una conchiglia. Da qui l’acqua tracima come una cascata nella vasca a terra, in pietra, da dove poi defluisce. In questo modo uomini e animali possono e potevano bere e rinfrancarsi.

Poco tempo dopo, il Mascherone del Buontalenti fu di ispirazione a Chiarissimo Fancelli che, incaricato di abbellire la Loggia del Grano appena realizzata in fondo a via de’ Neri, realizzò fra le altre cose una fontana, anch’essa sullo sprone del palazzo, con un mascherone in marmo simile, ma più sorridente e beffardo del modello originale. Non ci è dato sapere il perché.

Loggia del Grano, mascherone - fontane fiorentine

Le fontane di Santissima Annunziata

Vi siete mai chiesti cosa ci fanno dei mostri marini, conchiglie e tritoni in mezzo ad una delle più belle piazze rinascimentali di Firenze, quella di Santissima Annunziata? Beh, ci stanno bene… Non so se Ferdinando II de’ Medici nel 1627 si fosse espresso così ma il concetto è quello.

Fontana dei Mostri marini, Firenze

Fra il brunelleschiano Ospedale degli Innocenti, la gemella Loggia dei Servi di Maria, opera di Baccio D’Agnolo e del Sangallo, e la Basilica di Michelozzo con la cupola disegnata da Leon Battista Alberti, trovarono posto queste due fontane, opera di Pietro Tacca, scultore allievo del Giambologna e autore della stessa statua equestre di Ferdinando I e del Porcellino in bronzo dell’omonima Loggia. 

In origine queste figure erano destinate a completare il monumento a Ferdinando I a Livorno, i famosi Quattro Mori. Quando però il Granduca fiorentino Ferdinando II le vide ne fu così affascinato che decise di tenerle a Firenze, facendole sistemare in questa splendida piazza.

Comunque dopo la Seconda Guerra Mondiale i livornesi ne fecero fare delle copie che misero nella loro piazza Colonella.

Fontana di piazza Santissima Annunziata

I giochi d’acqua fra i mostri vagamente antropomorfi e gli strani pesci che formano la prima vasca richiameranno la tua attenzione se passi lì vicino, ma al di là del refrigerio che ne potrai trarre, ti consiglio di soffermarti ad ammirare da vicino questi capolavori, godendoti le facce e le espressioni di questi mostri.

Magari immaginando che il preistorico Mostro della Laguna Nera (famoso film horror del 1954) forse era stato anche modello del Tacca per queste opere.

Photo credits: immagini delle fontane – Sailko; prima immagine della Fontana dei Mostri Marini – Joanbanjo