Un libro e 115 autori. Una follia? No, realtà con la scrittura industriale collettiva. Scoprite cosa si è inventato un celebre scrittore fiorentino per creare un libro, che arriva adesso sugli scaffali.
Se il detto popolare “chi fa da sé fa per tre” può essere impiegato per una grande quantità di cose che alla fine è sempre meglio fare da soli, questo non è il caso della scrittura. Quanto meno per il fiorentinissimo Vanni Santoni che ha sperimentato con successo, assieme a Gregorio Magini, il metodo Sic, acronimo che sta per scrittura industriale collettiva.
Niente a che vedere con la classica scrittura a più mani (un autore termina il suo pezzo e passa il componimento a un nuovo scrittore che inserisce il proprio contributo), ma una scrittura su scala industriale in cui tutti scrivono tutto e tutti partecipano alla creazione dell’intera opera.
Un modo totalmente nuovo di ideare storie e libri che è un metodo vero e proprio, anzi un’arte vera e propria, ben distinta dalla canonica scrittura individuale.
Sono celebri gli antesignani della scrittura industriale collettiva: dal gruppo futurista di Marinetti a, in anni più recenti, il gruppo Wu Ming, che ha scalato le vette delle classifiche librarie con il romanzo “Q”. Nessuno però aveva mai osato coinvolgere un così ampio ed eterogeneo numero di scrittori, dai più navigati a quelli in erba.
Circa 115 operai della scrittura da tutta Italia, sotto l’attenta supervisione dei due direttori, hanno dato vita a un romanzo storico ambientato durante l’occupazione tedesca in Italia – In territorio nemico è il titolo – in uscita il 4 aprile 2013 per l’editore Minimum Fax.
Come funziona la scrittura industriale collettiva
Innanzitutto vengono distinti gli Scrittori, che creano i materiali testuali, e i Direttori artistici, che coordinano e compongono l’opera senza tracciare una parola. La narrazione viene scomposta in schede in cui vengono delineati personaggi, luogo e situazione. Ciascuna scheda è compilata individualmente da tre o più scrittori.
Il Direttore Artistico ritira le schede individuali e le compone, dopo di che rimanda la scheda definitiva agli Scrittori, che passano alla stesura vera e propria.
Il tutto è migliore delle singole parti, sembra comprovare questo tipo di scrittura: solo le parti migliori infatti andranno a comporre il testo, che sarà quindi qualitativamente superiore ai singoli testi di partenza. Ecco la forza della scrittura industriale collettiva.